Il confine tra i diversi linguaggi artistici è
sempre più fievole. Non ci sono più classificazioni. Il creativo opera ormai in
vari campi. E anche la moda da tempo è entrata a far parte di questo giro. Se
negli anni Ottanta l’abito ispirato alle geometrie di Mondrian di Yves Saint
Laurent faceva notizia, ora è consuetudine. Gli stilisti prendono spunti indifferentemente da un
quadro, da un romanzo, da un film, da un’opera lirica, perfino da una musica. Le
sfilate e le presentazioni spesso avvengono in luoghi deputati dell’arte o sono
delle vere e proprie installazioni. Un esempio sono le collezioni di Vivienne
Westwood (foto in basso). Di recente Gucci ha ambientato la campagna della sua Pre-Fall 2019 nel
parco archeologico
di Ercolano. L’arte aiuta la moda e viceversa. Louis Vuitton
ha realizzato un baule per trasportare la famosa Lattaia di Vermeer dal Rijskmuseum di Amsterdam al Museo Reale Ueno di Tokyo per la mostra Fare la
differenza: Vermeer e l’arte olandese. Rivestito nel tessuto con monogramma,
ha angoli e serratura in ottone e una banda dipinta a mano nello stesso
giallo del tessuto trapuntato all’interno, colore prevalente del dipinto(foto in alto). Non è
la prima volta che il prestigioso malletier
inventa qualcosa del genere. Nel 1924 aveva costruito un baule per il
gallerista René Gimpel, per presentare in giro per il mondo le opere d’arte ai
suoi clienti collezionisti. Foulard e sciarpe, ora tra gli accessori più amati,
da sempre sono tele su cui dipingere. Roberto De Wan, ha creato delle sciarpe in cashmere e in seta
con le stampe delle sue tavole pittoriche sul tema Amore e felicità. Le presenta lunedì 18, dalle 14 alle 19, alla
vigilia della Fashion Week, nel negozio di Via Manzoni a Milano.
imparare cose sempre nuove attraverso le tue narrazioni è un piacevole esercizio... grazie Luisa
RispondiEliminaGrazie Luisa e' un piacere leggere i tuoi articoli.Marina
RispondiElimina