martedì 20 dicembre 2022

SERIE CON L'ASTA

C’è una nuova serie sull’web, da ieri. Le puntate di dieci minuti ogni due settimane, si possono seguire su Youtube, anche dopo l’uscita. le storie sono ambientate in una galleria casa d’aste a Firenze. Quadri alle pareti, opere da revisionare sulle scrivanie, sculture, piccoli oggetti ovviamente d’arte, scatoloni da aprire. Gente che si scambia opinioni, commenta, telefona, persone che arrivano con pacchi. Un nucleo fisso di personaggi e poi qualche comparsa occasionale. C’è molta animazione, anche se lo storytelling non prevede intrighi amorosi, né plot da giallo. 



Si tratta, infatti, di vita vissuta. Il luogo non è un set ma una vera galleria d’arte. Chi si muove all’interno non sono né attori, né comparse. Sono i famigliari, gli esperti, il team di lavoro e anche un cane che vivono la quotidianità di un’autentica casa d’aste, la Galleria Pananti. Fondata nel 1968 da Piero Pananti come galleria d’arte è diventata anche casa d’Aste nel 1999.  Ad affiancare il fondatore il figlio Filippo, ora direttore e amministratore, e da dieci anni l’imprenditore Ugo Colombo. L’idea della serie è nata dalla voglia di far conoscere la storia della galleria ma soprattutto di svelare quello che succede tra le quinte delle aste, un mondo sconosciuto e per molti intimidente. “Attraverso queste brevi storie vogliamo coinvolgere un pubblico più ampio e giovane….nel viaggio che un’opera compie da quando entra in Galleria e prima di essere battuta” commenta Filippo Pananti. E quale formula migliore che una web serie tra reality show e documentario? Dietro la macchina da presa il regista Giovanni Piscaglia, classe 1984, capace di evidenziare l’importanza delle tradizioni, la conoscenze e il pragmatismo degli attori, ma anche coglierne informazioni e notizie sull’arte, intervallate da spunti di humour e fiorentinità. Tra i personaggi e interpreti oltre il fondatore e l’amministratore, che diventa battitore per le aste, Emanuele Castellani esperto di arte antica che studia le condizioni delle opere, anche  delle  moderne e contemporanee. E poi Lorenzo Lippi, grafico e design, che cura la grafica del catalogo e la copertina dove il soggetto non è mai scelto per il valore di mercato. Casa Pananti è visibile, oltre che su Youtube, sul sito www.pananti.com e su Facebook di Pananti Casa.


 


sabato 17 dicembre 2022

RIVIVERE L'ORRORE

Che sia uno spettacolo straordinario l’hanno detto le critiche e i commenti del pubblico. Ma solo vedendo Il Rumore del silenzio al Teatro della Cooperativa di Milano se ne comprende davvero il livello altissimo. Una capacità di emozionare e dare i brividi che difficilmente si vede sul palcoscenico. 



In scena Laura Curino e Renato Sarti, che ha anche scritto il testo e curato la regia. Due sole persone che riescono a impersonare il pensiero, il dialogo, il dolore, le espressioni dei molti coinvolti in quello che è stato uno degli episodi più tragici del dopoguerra: la strage di Piazza Fontana a Milano, nella Banca dell’Agricoltura del 12 dicembre 1969, in cui morirono 17 persone e ne rimasero ferite 86, di cui alcune  gravemente.  Una strage, causata da una bomba, di cui i mandanti, per quanto chiari fin dall’inizio, sono stati  nascosti e protetti con processi-farsa portando a condanne ingiuste e alla morte d’innocenti. Renato Sarti inizia raccontando delle sue prime esperienze in una Milano in cui stava arrivando il sessantotto, con ironia, qualche brano musicale giusto per i riti dell’epoca (Non arrossire di Gaber), la voglia di fare, la ricerca di un lavoro. Poi improvvisamente uno scoppio e incomincia la narrazione della strage per cui Sarti da voce fuori campo diventa interprete, assume il ruolo delle persone coinvolte, di quelli rimasti vivi e dei morti, rivissuti dai famigliari. Ed è singolare ed entusiasmante  questo mettere insieme momenti del quotidiano di persone normali con le fasi di una spaventosa  tragedia.  Dove anche gli oggetti sono protagonisti: una cintura per fermare un’emorragia, una macchina da scrivere, un telefono, un ritrovato pacchetto di una delle vittime, che diventa un crudele ambasciatore di morte . Laura Curino è Licia Pinelli, la moglie dell’anarchico, suicidato in Questura, ed è lei a raccontare la vita  che si spezza, le notizie che non arrivano o che arrivano ai famigliari, quando il telegiornale le ha già date. E’ l’orrore più forte, che dà i brividi per cui s’intuisce dietro un mondo di mostri veri, che non hanno niente a che vedere con quelli dati in pasto al pubblico attraverso i giornali. Il ritmo è incalzante, senza un attimo di tregua, ci si indigna, si avrebbe voglia di gridare, ma poi ci si accorge che è difficile trattenere il pianto.  A far da cornice, i disegni di Ugo Pierri e Giulio Peranzoni e la video installazione di Fabio Bettonica. Una scenografia apparentemente surreale, ma di fatto molto realistica e che va diritto al cuore, più di qualsiasi filmato. Peccato che domani sia l’ultimo giorno.



venerdì 16 dicembre 2022

UN NATALE DA CANI

I cani non sono più un’idea regalo. Da mettere sotto l’albero il 25 e gettare in un cassonetto il 26, magari ancora con il fiocco rosso o dorato. Sono diventati destinatari di regali. E quello che è interessante non solo di oggetti(leggi cappottini, guinzagli, bandane) che piacciono ai padroni. 



Ecco per esempio i cofanetti di Genuina Pet Food con monoporzioni di cibo cucinato, molto graditi ai pelosi e con il beneplacito dei veterinari, perché al 100% monoproteici. Si tengono fuori dal frigorifero, sono già cotti e pronti all’uso. Per far contenti i padroni, i cofanetti possono essere personalizzati con il nome del cane. Amusi propone un petfood rigorosamente made in Italy, studiato da veterinari nutrizionisti. Si acquista sul sito e per conoscere la crocchetta giusta si compila un test con le caratteristiche e lo stile di vita del cane. Regalo in alternativa, o in aggiunta, sempre di Amusi, brand nato nel 2021, il kit di toelettatura. Niente trucchi e profumi, che i quattrozampe detestano, ma shampoo a secco, spray scioglinodi, crema balsamo da naso per scongiurare i fastidi cutanei, soprattutto nei cuccioli che spesso si leccano il naso con infauste conseguenze. Il Mandarin Hotel di Milano ha studiato soggiorni mirati per i cani in partnership con Poldo Dog Couture. Con un welcome kit composto da  morbidi dog-bed, raffinate ciotole in porcellana e due percorsi, di cui uno di quattro ore con dog sitter dedicato, trasporto con la Poldo car al Parco Sempione, in una delle aree cani più cool della città, toelettatura e per finire, invece del gelato estivo, una fetta di Canettone. Inutile dire che il regalo di cappottini e simili è sempre contemplato e le proposte sono quadruplicate rispetto agli anni passati. Basta dire che al prossimo Pitti Immagine Uomo a Firenze verrà inaugurato Pittipets, un settore interamente dedicato agli animali da compagnia. Sarà nella Polveriera di Fortezza da Basso, in uno spazio disegnato ad hoc da Ilaria Marelli, affermata designer con un ben fornito curriculum di allestimenti per brand internazionali.   

sabato 10 dicembre 2022

SOTTO E INTORNO ALL' ALBERO

Ci sono nuove tendenze per questo Natale? Una è l’anticipazione  a inizi novembre. Il calendario dell’Avvento ha già avuto il tempo di impolverarsi e i cioccolatini, se ci sono, di diventare rancidi.  Gli abeti veri hanno cominciato a perdere gli aghi e i regali nascosti di Babbo Natale sono già stati scoperti dai bambini più intraprendenti. A parte questo si può dire che il rosso non è più il colore sovrano. Si parla di azzurro, di verde che fa sempre ecologico e addirittura del discussissimo viola. E questo vale anche per gli alberi.



Louis Vuitton in collaborazione con Lego ha proposto, in tutte le sue vetrine nel mondo, alberi di Natale fatti di mattoncini che riproducono monumenti francesi noti. A Milano, in Via Montenapoleone c’è l’albero simil Torre Eiffel realizzato con i bauli monogrammati su fondo azzurro, fatti di mattoncini. Certo l’ecologico si fa sentire, sono calati notevolmente gli acquisti di alberi veri e c’è stata un’impennata di alberi finti.  Nel Christkindlimarkt, di Zurigo, il più grande mercatino di Natale al coperto d’Europa, il famoso abete di Natale di 15 metri non è più illuminatissimo. Per chi lo vuole più splendente, ai suoi piedi ci sono quattro biciclette elettriche con generatore integrato per far risplendere, a forza di pedalate volontarie, le 300 palle natalizie. Anche nei regali c’è un occhio di riguardo agli sprechi, assolutamente in antitesi al consumismo dell’inutile idea regalo, da sempre pezzoforte del Natale. I cofanetti-regalo con viaggi e soggiorni sono più che mai ambiente-oriented e mirati per indirizzarsi a chi li apprezza davvero. Come i Boscolo Gift. Si va da Eco Retreats, fine settimana in eco hotel ai Veggie d’autore con una selezione di ristoranti vegetariani, vegani, crudisti, plant-based, uno degli ultimi trend alimentari. Oltre a Un giorno in cantina nelle aziende vinicole emergenti o Grandi Cru in giro tra i produttori più importanti.



giovedì 8 dicembre 2022

RICORDI NON PERDUTI

La scenografia è intrigante:  dei lumi per terra a formare un percorso e un grande orologio di ispirazione daliniana che pende dall’alto. Si presenta così il palcoscenico di Via del Popolo al Teatro Menotti Filippo Perego di Milano fino all’11 dicembre. 


Subito dopo l’apertura del sipario entra Saverio La Ruina autore e unico attore. Quel percorso è, ma solo inizialmente, quello di un cimitero, in cui La Ruina cammina con il suo amico Tonino. Poche battute in prima persona con ricordi flash divertenti che preparano all’atmosfera del paese, Castrovillari in Calabria, anzi di quella strada, appunto Via del popolo, dove si svolge la storia. O meglio una doppia storia, attraverso cui La Ruina racconta con episodi e incontri della sua vita nell’arco di più di cinquant’anni, il cambiamento del mondo, del modo di pensare, delle abitudini.  Quei duecento metri  che ora si percorrono in pochi minuti, hanno rappresentato molti anni fa un percorso di mezz’ora. Scandito da chiacchiere, commenti, pensieri, piccole rivalità, anche sogni. C’era un falegname, un fabbro che magicamente risolveva i problemi, un ristorante, due bar, fra cui quello del padre dello stesso Saverio, con i suoi avventori fissi, tre negozi di alimentari e poi il cinema Ariston, dove il vero film si svolgeva di fuori più che all’interno e i film non avevano mai finale, ora diventato un parcheggio. Al racconto dei vari luoghi si intrecciano i ricordi di amori, sperati e veri, di colloqui con il padre, di risate con amici, di shake ballati con energia. Tutto sul filo di un’ironica malinconia, senza dare giudizi o lasciarsi prendere da nostalgie ridicole e patetismi. Quando esce per gli applausi La Ruina è visibilmente commosso. Come il pubblico.  



venerdì 2 dicembre 2022

L' ARTE VA IN BORSA, E NON SOLO

Il legame moda arte ormai è un fatto acquisito, ma c’è anche chi ha incominciato a crearlo quasi un secolo fa. Ed è Louis Vuitton che, da ieri a domani, espone gli accessori disegnati dai più famosi artisti del mondo al Convention Center di Miami Beach durante l’Art Basel Miami Beach. 



Un interesse che si è visto anche nel design dei suoi spazi espositivi e nella Fondation Louis Vuitton di Parigi progettata da Frank Gehry.  Una passione datata a quando Gaston Louis Vuitton, nipote del fondatore, fece realizzare le pubblicità e i flaconi del profumo da artisti. Dal 1988 Vuitton ha portato avanti la tradizione collaborando con grossi nomi dell’arte contemporanea e del design. Da Sol Lewitt a James Rosenquist, da César a Olafur Eliasson, a Takashi Murakami di cui è in mostra una scultura a forma di panda su uno dei classici bauli della maison. E poi ancora Yahoi Kusama di cui si festeggia i dieci anni di collaborazione, con due sue statue di cera esposte proprio nella lounge. Non manca naturalmente la collezione  Artycapucines di quest’anno, un’interpretazione di artisti della borsa Capucine, nata nel 2013, che porta il nome  della prima sede parigina di Vuitton, appunto in Rue Neuve des Capucines. In edizione limitata di 200 esemplari, acquistabili nei negozi Louis Vuitton, portano la firma di Daniel Buren, Ugo Rondinone, Park Seo–Bo oltre che dall’architetto Peter Marino e della pittrice francese Amélie Bertrand e dell’americana Kennedy Yanko. E ognuna esprime le caratteristiche del suo creatore.