Solo quarant’anni fa nello spettacolo le donne comiche erano una rarità. Esistevano in coppia o a far da spalla a uno o più uomini. Anche nei film, specie nella commedia italiana, il ruolo comico al femminile era destinato a un’attrice non giovane, non bella, spesso in contrapposizione con la bella e giovane, che non faceva ridere affatto. Da qualche anno le donne comiche in Tv, e soprattutto in teatro, sono in grande aumento. Ovvio che facessero parte di Contemporanea Ventidue. Al Teatro Menotti di Milano, dal 18 maggio al 26 giugno, la rassegna propone ventidue rappresentanti dei linguaggi della nuova generazione, dal teatro alla musica, dalla danza all’arte visiva, al cinema, alla comicità d’autore.
Due gli spettacoli di comicità femminile in scena entrambi ieri sera. Il primo è stato Work,bitch, scritto e interpretato da Meri Folli con la collaborazione drammaturgica di Teo Guadalupi (al centro). Folli in camicia e shorts, con un cocktail in mano, parte dalla canzone di Britney Spears, su cui ironizza non poco, accostata a una frase del padre, per affrontare il tema del lavoro e della precarietà in modo scanzonato, ma senza banalità e con riferimenti precisi. Pezzo clou e irresistibile la cronaca della giornata nel ritiro del silenzio. Anche Luisa Bigiarini, nel monologo da lei scritto e interpretato, parte da una frase famosa che fa anche da titolo Ho portato un cocomero (in basso). Detta da Baby a Johnny in Dirty Dancing, cult della sua generazione, è per l’autrice l’emblema del fuori luogo che ha caratterizzato la sua vita fin da bambina. Bravissima Bigiarini a rappresentare le diverse situazioni, ora mimando, ora muovendosi con agilità, ora con gli sguardi, la voce modulata in forme diverse, anche cantando. Storie di ordinaria piccola sfiga, che fanno ridere certo , ma senza arrivare mai agli eccessi o alle esagerazioni per provocare la risata facile.