Foto Stefano Vaja |
Nel ridotto del teatro camminano ragazze dall’aria triste,
in abiti dimessi e una pila di libri in mano. Con loro anche un ragazzo con la
faccia dipinta di rosso. Entrano in platea con il pubblico che sta prendendo
posto. Davanti al palco c’è un musicista con chitarra e pianoforte e quattro
percussionisti. Sulla scaletta che sale
sul palcoscenico Armando Punzo, il regista, si guarda attorno con un microfono
in mano. Arriva un bambino di circa otto anni, vestito come una volta con
calzettoni e pantaloni al ginocchio, attraversa il corridoio centrale e sale
sui gradini. A questo punto le luci in sala si spengono e Punzo incomincia a
parlare. Così inizia Beatitudo, lo
spettacolo liberamente ispirato all’opera di Jorge Luis Borges, per celebrare i
trent’anni della Compagnia della Fortezza,
il gruppo di attori della Casa di reclusione di Volterra. In scena compaiono
uomini in tonaca bianca e arancione con
in mano una canna di bambù, scendono in platea e la percorrono. Sul palco si
alternano vari personaggi, qualcuno ha abiti normali, un uomo è in completo ,
una ragazza porta un cappotto aderente sopra la gonna, altri hanno la testa
completamente fasciata e si muovono con passi strani come delle ombre. Qualcuno
prende la parola. Si prova a capire, a seguire un filo logico. Chi ha letto l’Aleph sa che non deve cercarlo. Bisogna lasciarsi
portare dall’emozione, dalla sorpresa, lavorare con il
pensiero. Il palcoscenico diventa un video dove si formano dei quadri che fanno pensare a Magritte, ai surrealisti, a Dalì. Le luci, perfettamente
studiate, sono coinvolgenti, interrotte (o enfatizzate ?) dall’effetto nebbia.
Le musiche sono forti, spesso
s’impongono sulle voci. Non si afferra il senso delle frasi, ma se ne
percepisce la musicalità. Ogni tanto gli
attori scendono in platea ed è un ritorno alla realtà. Ma è una realtà che cambia di continuo,
perché è Borges a metterla in discussione. Ed è il pubblico che deve trovare la sua. Dopo Milano, al Teatro Menotti
8,9,10 febbraio, Beatitudo prosegue,
con mostre e workshop collegati, a Bologna, all’Arena del Sole il 30 e 31
marzo, a Cagliari, al Teatro Massimo dal 24 al 28 aprile. Per
info:www.compagniadellafortezza.org.
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