giovedì 18 luglio 2019

ADORO IL POMODORO




Il luogo ormai è conosciuto, eppure è sempre una sorpresa andarci. In fondo a Via Ampola, una via chiusa  che finisce , anche se non si vede, sulla roggia Vettabbia, in un quartiere a sud di Milano in piena  trasformazione.  Definire Mari & Co. spazio, termine abusato, è riduttivo.  Ricavato in un vecchio opificio, è una curiosa sintesi di una casa senza abitanti, un laboratorio senza lavoranti, un magazzino  senza merci. Non ha né colori, né tempo. I muri volutamente delabré, le grandi finestre, i vecchi pavimenti e un frondoso giardino-cortile, con il fresco che viene dall’acqua vicina. Tutto è inconsueto, quasi spiazzante ma perfetto, a cominciare dalle toilette.  La padrona di casa è Marinella Rossi, ecclettica come il luogo, che diventa ora ristorante ma solo per cene private, ora punto di ritrovo per eventi d’arte ma anche di gioco.  In questi giorni è una  galleria d’arte per Transito – Collettività=rosso. In mostra lavori di otto giovani artisti in coppia con altrettanti professionisti. Sono per 
          lo più dipinti tutti su tela, a volte  con la forma di una shopping bag. Il fil rouge, è il caso di dirlo, è il colore rosso e per molti del pomodoro, spunto ricorrente da Mari & Co. Ma il rosso alle volte viene dal melograno, altre dalle  rose, altre da reti. Ci sono ricami e inserimenti pop. Rigoroso  Umberto Passerini che con Keiko Yakushi  ha disegnato  con bucce di pomodoro essiccati, utilizzandone 80 kg. E in ogni borsa-quadro  ha inserito un seme d’oro, il seme che genera la vita. Al vernissage a far da colonna sonora live un ensemble di archi.  Piatti, con pomodoro of course, come spuntino. La mostra sarà aperta al pubblico da domani al 22 luglio dalle 11 alle 17.

martedì 16 luglio 2019

MUSICA & MODA


Sono passati cinquant’anni anni da Woodstock, eppure quei due giorni, diventati poi tre, dell’ agosto 1969 sono ancora la più straordinaria testimonianza di come la cultura hippie sia stata importante e non solo nella musica. Un festival di provincia,in una piccola cittadina dello stato di New York, diventato il raduno di 400mila giovani, un milione secondo alcuni. Trentadue tra solisti e gruppi di tutto il mondo che si alternavano sul palco con musica soprattutto rock e folk. Inevitabile che sia ancora ora d’ispirazione nella  moda che con la musica ha sempre avuto un’ottima intesa.  E’ il caso di Aniye By, marchio italiano al 100 per cento, che ha presentato ieri, allo Spazio Tenoha di Milano, la sua collezione per la prossima primavera-estate.In passerella  rivisitazioni di alcuni pezzi forti di quegli anni, senza nostalgie ma con l'inserimento di elementi nuovi e contemporanei. Dominanti, of course,le stampe floreali anche   accostate all’animalier o al camouflage.  Molti gli abiti lunghi, ma anche i miniabiti inguinali. Giochi di volants e ruches in primo piano, e la vita spesso strizzata. Qualche pantalone  o con pinces sopra la caviglia o attillati e a zampa, sempre accessoriati con tacchi altissimi. Tra i colori viola, rosa, arancione, giallo, flash di nero e finale in bianco per un’eventuale sposa. Oltre al debutto del beachwear, a tinte forti e mai prevedibile. Dopo la sfilata, in perfetta coerenza, un concerto di Achille Lauro, il ventinovenne performer pioniere del samba trap,  rivelazione di S.Remo 2019 con il suo brano Rolls Royce. Accompagnato dalla chitarra del producer e amico Boss Doms.Ad applaudire in prima fila, tra un pubblico variegato total look Aniye By, la produttrice discografica Mara Maionchi.

lunedì 15 luglio 2019

GENTE E PAESAGGI



Si nota Valeria, cappello di paglia nero, occhiali da sole e un’enorme borsa rosa che dà luce al suo insieme. Per lei il catering è un’esperienza interessante che le dà modo di vedere e conoscere  posti nuovi. Franco, occhiali, faccia simpatica, è contento di quello che fa, seguire il bar, curare la pulizia dell’ostello e dedicarsi alle piante di Casa Maer, per cui è stato  molto lodato. Arriva tutti i giorni con il bus e la cosa gli piace. Parla anche a nome di Francesca, sottile, caschetto biondo, sempre sorridente, timidissima tanto da non riuscire a comunicare con chi non conosce. Giulia, coda di cavallo e look alla Audrey Hepburn, è una nuova arrivata, lavora al bar. Non vuole parlare e neanche essere fotografata. Spiega Federica Bacchetti, psicoterapeuta, appassionata del suo lavoro. Siamo a Lavenone nei locali gestiti dalla Co.ge.s.s. Cooperativa Gestione Servizi Sociali della   Valle di Sabbia. Nata nel 2013, rientra in AttivAree, il progetto per ridare vita alle Valli Resilienti della provincia di Brescia, finanziato dalla Fondazione Cariplo. Dare lavoro a queste persone non è l’unico obiettivo individuato e raggiunto. “Si fa vivere il paese” spiega  Alessandra Bruscolini, giovane e brillante direttore. Nel bar, infatti, trovano un punto dove incontrarsi persone  che si sentirebbero emarginate in un paese da cui molti, giovani e meno giovani, sono andati via. C’è Il nonno che tutti i giorni è lì per un caffè, un aperitivo, due chiacchiere  e c’è Augusta, detta La Signorina, 92 anni, di Milano con un fisico  e uno scatto da ragazza. Vicino al bar c’è l’ostello  Borgo Venno, inserito nel circuito Airbnb, con camere a più letti, pulizia ineccepibile, grandi terrazze, e sempre un biglietto con disegno di benvenuto sui comodini. C’è Casa Maer, dal nome della montagna che sovrasta il paese, un loft arredato con eleganza non convenzionale da architetti milanesi, preferito per un week end speciale. Co.ge.s.s. si occupa del catering per eventi. Tra le mete le frazioni di Presegno con undici residenti o quella di Bisenzio addirittura con due. Qui vengono organizzate cene per una cinquantina di persone con musica e spettacolo. Altro luogo scelto è la fattoria La Mirtilla, centro di Psicoterapia legato alle scuole, animato da Francesca. Qui nelle stalle vivono l’asino Sophie con l’irrequieta figlia Mirtilla, due capre prepotenti e il gatto rosso di nome Blu. Sabato scorso c’è stata una cena con piccolo concerto di musica classica sotto il nocciolo. Mesi fa è stato invece organizzato un evento nel settecentesco Palazzo Gerardini Brunori, storica costruzione dove hanno dormito Napoleone e Garibaldi. Delabré ma non fatiscente all’esterno, ristrutturato all’interno, ha ospitato un’installazione realizzata con lavori di bambini. Ma di Napoleone parla soprattutto la Rocca d’Anfo, maestoso forte fatto costruire dal grande corso tra il 1802 e il 1813, per ospitare 400 uomini. Per l’avanzata contro  austriaci e Repubblica di Venezia. A picco sul singolare lago d’Idro, dall’aspetto di un fiordo chiuso tra le montagne, si raggiunge solo a piedi su una strada sterrata (v.foto). La visita, salita compresa, varia dalle due ore e mezza alle quattro. Si può fare solo con una guida e Maurizio, competente volontario, è uno di questi. 





domenica 14 luglio 2019

PERFETTI EQUILIBRI



C’era un paese, nella repubblica di Venezia, che nel 1700  contava 6mila abitanti, quando la città più importante, Brescia, ne contava 20 mila.  Alla fine del 1800 gli abitanti erano 2mila. Ora  a Pertica Alta, vivono solo 548 anime, divise in sei frazioni  e del periodo popolato rimangono le otto chiese con affreschi preziosi e portali istoriati, testimonianza delle ricche famiglie che qui risiedevano. Siamo nella Valle Sabbia, valle resiliente insieme alla Val Trompia. La sede comunale, la canonica e la biblioteca  sono nella frazione di Livemmo: 200 abitanti, un unico negozio di alimentari, anzi una cooperativa, di fronte alla quale si ritrovano gli anziani. La scuola materna e quella elementare frequentata da 14 bambini, divisi in due uniche                                 classi, invece, sono a  Lavino.  Con tempo pieno, servizio di bus garantito e varie attività di doposcuola. “Non abbiamo la piscina” dice Giovanmaria Flocchini sindaco di Pertica Alta al secondo mandato e Presidente della Comunità Montana Valle Sabbia. Ma cercano di offrire sempre più servizi e i risultati si sentono: i bambini sono aumentati, e si stanno aprendo piccole attività per la produzione di formaggi e marmellate, agriturismi, aziende per l’allevamento di bestiame, come quella di Milena e Christian di Malga Casine. Tra i fiori all’occhiello un piccolo museo con video interattivo e il servizio pasti a domicilio per gli anziani. Un esempio di iniziativa imprenditoriale il ranch Vaghezza a Marmentino al confine con la Val Trompia, un agriturismo con cavalli per passeggiate nei dintorni e una grande sala con camino per assaggiare le grigliate miste tipiche della zona. Tutto con vista sulla vallata. Per chi ama la natura, ma con qualcosa da raccontare e in questo caso è molto, da non mancare  Barbaine, con la quattrocentesca chiesa dei Morti, immersa nel verde. Chiamata così per minuscolo cimitero con lapidi-parallelepipedi dedicati ai Caduti della Resistenza valsabbina, sorvegliato da un grosso cane dallo sguardo buono. In stile romanico-lombardo e con interessanti affreschi, la chiesa, in abbandono fino al 1985, è stata per secoli la meta di pellegrinaggio per le ragazze che volevano trovare marito e per le spose che non riuscivano a restare incinte.  Non distante c’è Belprato, un paese arroccato destinato a scomparire, se non fosse stato per la brillante idea dell'artista svizzero Marino Gabusi. Nel 2014 è stato istituito un concorso  per cui pittori e scultori di ogni età e provenienza sono invitati a mandare un loro progetto che, esaminato da una commissione e ritenuto interessante, dà diritto all’artista a essere ospitato in paese per realizzare il murale o la scultura proposta. Non tutto certo è di grande livello, ma i muri sono notevolmente rallegrati, diventa un gioco andare per gli stretti vicoli a scoprirne dei nuovi e quindi l’attrattiva per il turista aumenta. Dalle gambe che escono da una finestra al trompe-l’oeil delle donne alla fontana, dall’uomo che cammina sul filo al paesaggio, dal figurativo al pop, tutte le tendenze sono contemplate. Da non perdere la casa di Gabusi, letteralmente ricoperta da murales, sculture, mosaici, colorate composizioni con materiali di recupero, un vero divertimento per gli occhi.