Jimmy Choo |
L’attrazione per il cinema è forte. Lo sa bene
Angelo Marani, stilista e imprenditore che colleziona manifesti di film. Questa stagione traduce la sua passione in una sfilata dove il fil rouge è il mondo delle dive, come è recepito nell’immaginario collettivo. Sono
molti gli abiti fascianti con strategici inserti in pizzo. I pantaloni alla gaucho o i jodhpur
svelano la perfezione delle gambe.
Tocchi brillanti perfino sui lunghi stivali-feticcio. Sul cappotto maculato elementi
geometrici alla Mondrian. Sulle bluse e
gli abiti fotogrammi di vecchi film cult.
Aigner |
la sente per la danza classica. E sceglie il tema del bondage, senza nessuna allusione all’hard sex, ma inteso come le fasce e i nastri di protezione per il piede di una ballerina. Le décolleté hanno dei nastri in tulle, organza, nappa, che si avvolgono alla caviglia. Gli stivali stretti sopra il ginocchio sono percorsi da lacci. Anche lo scarponcino da montagna ha un cinturino che lo circonda.
L’attrazione per le forme geometriche e il rigore
alla Bauhaus sono in molti stilisti a sentirla, anche i più insospettabili. Per
Iceberg è stranamente mixata con dettagli del vestire tecnico sportivo. Le
gonne diritte sono le protagoniste in passerella. Da abbinare a pull
multicolori dove i quadri, le righe, gli inserti quadrati sono dominanti.
I ricami e i motivi decorativi del folklore
ungherese sono l’attrazione-ispirazione da Aigner. Il giovane direttore
creativo Christian Beck, per i 50 anni
della maison, rende omaggio al suo fondatore, Etienne Aigner, raccontando con i
dettagli il suo paese d’origine. Le grafiche floreali sullo sfondo della
passerella si ritrovano sull’abito aderente con lunga cintura in vita. Sul
pantalone classico con pinces è
sovrapposta una gonna di capra. Sulla stretta sottana in pelle profili con
fiori in rilievo. Richiami di pelliccia sulle borse e sugli stivaletti.