domenica 29 marzo 2015

PROFUMO DI LONDRA


Non è facile per chi vive in città  accorgersi dell’arrivo della primavera.Poco verde, pochi fiori, nessun profumo. Sembrano quindi ben scelte le date di Esxence, l’Evento della profumeria artistica, conclusosi oggi a Milano. Non si può parlare di alternativa, ma di un buon momento da dedicare  a un business  che in Italia ha un fatturato di oltre 170 milioni di euro. Azzeccata anche la scelta della sede per la settima edizione,  The Mall ai piedi del grattacielo che apre la passeggiata  dello skyline  
di Porta Nuova. 165 gli espositori.  Due stili prevalenti negli stand, in genere corrispondenti al packaging. Minimalismo design, con una preferenza per il bianco e il nero e barocco, con ori e strizzate d’occhio a quello che piaceva ai Luigi francesi. Filo conduttore le analogie fra musica e profumo, entrambi fatti di note. Ad annunciarlo un pianoforte Bechstein all’ingresso. Molti i francesi e gli inglesi, inventori dei profumi dell’era moderna. Perché primi a portare dalle colonie fragranze particolari. E poi a mixarle.
Ed è quello che sa fare bene Tom Daxon (nella foto) che  ha presentato la sua collezione, già un cult a Londra (è in vendita da Terence Conran e Liberty),nel raffinato British Box di Via Melzo a Milano. Ventisette anni, Daxon ha annusato fin da piccolo il mondo delle fragranze e ora ne propone nove. In concentrazione eau de parfum, non etichettate femminili o maschili, vanno dalla Salvia Sclarea al Sicilian Wood (cedro baciato dal sole). In un mix di elementi naturali non convenzionali ed elementi sintetici, volutamente rivelati. Importanti per attualizzare e per quel tocco di  eccentricità brit chic.   In armonia le confezioni, con un piccolo nastro di seta per richiudere con  garbo personale,  una volta tolto il cellophane. Per tutti i nove profumi, body lotion e bagnoschiuma coordinati. A completare la linea due Home Fragrances, candele con profumazioni che nulla hanno a vedere con quelle della persona.

Nessun commento:

Posta un commento