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Catherine Opie |
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Cindy Sherman |
Continuano le presentazioni di mostre per l’Expo,
anche di quelle che iniziano più tardi, come
“La Grande Madre” dal 25 agosto al
15 novembre al Palazzo Reale di Milano.
Ideata e prodotta dalla Fondazione Trussar
di e curata da Massimiliano
Gioni, parla della donna nella sua funzione di dare vita e nutrimento, quindi
in linea con il tema di nutrire il pianeta. Un argomento non certo nuovo, ma
affrontato in un modo diverso e così contemporaneo da generare grande aspettativa. Racconta con le opere di
127 artisti, soprattutto donne, la figura
femminile e materna dai primi del novecento a oggi. Mettendo il punto sui
passaggi più significativi e sfaccettati dell’evoluzione. Niente madonne
allattanti dei precedenti secoli, ma rappresentazioni di tensioni represse, di
drammi sessuali, e distorsioni dell’immagine fino a quella della mamma
infanticida. Dai disegni e le incisioni di Kubin e Munch, condizionati dai primi scritti freudiani al ruolo stravolto della donna secondo
futuristi, dadaisti, surrealisti, con
le spose meccaniche e le bambole sessuali. Dalla Donna 100 teste di Max Ernst, Immacolata Concezione del 2000, al
cerbiatto con il volto di Frida Kahlo, alle figure arcaiche di Louise Bourgeois.
Dagli inquietanti autoritratti di Catherine Opie alle provocazioni di Cindy
Sherman. Fino al video di Pipilotti Rist (foto in basso) che, proiettato sul soffitto di una sala,
avrà l’effetto di un affresco del post umano.
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