domenica 10 marzo 2019

NON CHIAMATELE POESIE


                  















Gli altri, i cinque precedenti, si poteva chiamarli libri di poesie o meglio di non proprio poesie come scrive Carolina Sandroni nel sottotitolo di alcuni. L’ultimo Alti e bassi  mostra  una diversa identità, da leggere nel suo insieme. Dalla copertina alle foto all’interno, dalle didascalie al legame tra immagine e testo. Anche negli altri, certo, le copertine avevano una loro ragione d’essere.  Tutte con scatti fatti dall’autrice, tranne una dove si vede lei lontana, mentre si tuffa da un’alta roccia e, guarda caso, il libro s’intitola Giù di testa. Con il penultimo Andar per centraline le foto delle centraline semaforiche street art di Milano invadono anche l’interno del libro. L’idea d’insieme è sempre più forte. Ma è con Alti e bassi che l’immagine diventa lo spunto delle quasi poesie. Senza rigidità, né rigore didascalico che sarebbe fuori luogo. Sono foto di particolari colti a Milano, Barcellona, New York, le città amate da Sandroni. Qui il legame fra scritto e immagini è chiaro, è quasi un incastro, un puzzle. Le  prime lettere di ogni riga, in neretto, lette verticalmente formano una parola o una frase che ha una connessione seria, semiseria, profonda o di fantasia, con l’immagine della pagina a fianco. Un negozio di dolciumi di Barcellona sulla serranda ha un ritratto di Dalì e la parola che si forma è Baffo. Un riferimento giocoso all’artista spagnolo ma anche una frase sull’importanza di osare. L’ironia e l’humour si mescolano a considerazioni sociali, emozioni interrompono visioni del mondo. Ma tutto è detto in un soffio, tra le righe, senza presunzione. Com’è scritto nel retro di copertina del primo Scusate l’azzardo, sonoparole per tutti, senza pretese”. Si leggono velocemente, ma fanno riflettere, pensare. Alle volte si ride, mai sguaiatamente, ma sempre sul filo dell’ironia. Talvolta portano a immaginare, a lavorare di fantasia. A volte commuovono, stupiscono, incuriosiscono. A volte semplicemente si ha voglia di andare a vedere quel murales, quella certa vetrina, quel portone, quella saracinesca. Anche per  capire cos’è la creatività. I libri di Carolina Sandroni sono pubblicati da Feltrinelli (Il mio libro.it) e da Amazon, acquistabili quindi on line, o in libreria su richiesta. 

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