sabato 2 marzo 2019

MISTERO, BUFFO E NON SOLO



 Lucia Vasini (ph.Marco Marezza)
Una scelta coraggiosa quella di Lucia Vasini di portare in scena le parti femminili di Mistero Buffo. Duttile e intelligente, l’attrice si è rivelata credibile e intensa nei ruoli drammatici e capace di provocare la risata più liberatoria e sentita in tante altre occasioni. Sola sulla scena per più di un’ora, ha davvero toccato i vertici della recitazione, anche dialettale, tanto da rasentare il virtuosismo. Con regia, luci, scene, costumi ben studiati, ma mai invadenti e prevaricanti e nessun aiuto esterno, se non piccoli intervalli di musica e canzoni popolari del repertorio della compagnia Fo-Rame. Dei vecchi canovacci della tradizione dei giullari medioevali, ritrovati da Dario Fo e Franca Rame,  Vasini  si è esibita in Nascita di Eva e la Parpaja Topola, pezzi surreali con picchi di comicità irresistibile e in Maria alla Croce, con momenti davvero toccanti. Certo qualche perplessità può essere venuta. Ha senso recuperare pezzi che dileggiano il potere o raccontano le concezioni preistoriche sulla donna, che avevano avuto una forza dirompente sessant’anni fa? Non a caso l’accademia di Svezia aveva conferito il Premio Nobel per la letteratura a Dario Fo nel 1997. Ora hanno ancora lo stesso valore e soprattutto lo stesso impatto? La risposta dovrebbe essere no, e invece, Mistero buffo ritorna ad avere una sua forza. Confermata e ribadita  da quella lettera di una ragazza somala, una delle prime migranti dei barconi, pare inviata a Franca Rame, e letta  da Lucia Vasini alla fine dello spettacolo.  Mistero Buffo-Parti femminili di Franca Rame, con la regia di Emilio Russo, è al Teatro Menotti di Milano fino al 17 marzo.     

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