Lucia Vasini (ph.Marco Marezza) |
Una scelta coraggiosa quella di
Lucia Vasini di portare in scena le parti femminili di Mistero Buffo. Duttile e intelligente, l’attrice si è rivelata credibile
e intensa nei ruoli drammatici e capace di provocare la risata più liberatoria
e sentita in tante altre occasioni. Sola sulla scena per più di un’ora, ha
davvero toccato i vertici della recitazione, anche dialettale, tanto da
rasentare il virtuosismo. Con regia, luci, scene, costumi ben studiati, ma mai
invadenti e prevaricanti e nessun aiuto esterno, se non piccoli intervalli di
musica e canzoni popolari del repertorio della compagnia Fo-Rame. Dei vecchi
canovacci della tradizione dei giullari medioevali, ritrovati da Dario Fo e
Franca Rame, Vasini si è esibita in Nascita di Eva e la Parpaja Topola,
pezzi surreali con picchi di comicità irresistibile e in Maria alla Croce, con momenti davvero toccanti. Certo qualche perplessità
può essere venuta. Ha senso recuperare pezzi che dileggiano il potere o raccontano
le concezioni preistoriche sulla donna,
che avevano avuto una forza dirompente sessant’anni fa? Non a caso l’accademia
di Svezia aveva conferito il Premio Nobel per la letteratura a Dario Fo nel
1997. Ora hanno ancora lo stesso valore e soprattutto lo stesso impatto? La risposta
dovrebbe essere no, e invece, Mistero
buffo ritorna ad avere una sua forza. Confermata e ribadita da quella lettera di una ragazza somala, una
delle prime migranti dei barconi, pare inviata a Franca Rame, e letta da Lucia Vasini alla fine dello spettacolo. Mistero
Buffo-Parti femminili di Franca Rame, con la regia di Emilio Russo, è al
Teatro Menotti di Milano fino al 17 marzo.
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