venerdì 20 settembre 2019

STORIE DI ORDINARIA MAGIA





Blumarine non si smentisce e stampa le rose anche sul fondale della passerella. L’ideale cornice per una collezione che riassume tutti i temi preferiti della maison. Colori pastello e soprattutto 
                      rosa dominante, giochi di drappeggi, inserti di pizzi, volant. Sul bain de soleil sovrappone l’abito a rete illuminato da brillanti, perfino il lungo trench in suède è femminilizzato da un ricamo di Swarovski sulle spalle. Immancabile la stampa animalier e le rose, non solo stampate, ma
in tulle e ingigantite a formare corpini da abbinare a gonne e pantaloni. Philippe Model, brand parigino, sbarca a Milano con Vive, capsule collection di sneakers chic interamente prodotta in Italia. Sarà venduta on line e nei multimarca più qualificati. Perfetta costruzione, che tiene conto del confort, come i cuscinetti di alleggerimento, dettagli personalizzanti come il logo sul battistrada, ma soprattutto uso di materiali sofisticati in abbinamenti insoliti: dal canvas alla pelle, dal camoscio con inserti in gros grain alle decorazioni di pietre (foto a destra). Chiamati da Camera della Moda arrivano a Milano gli ungheresi, solo sei di quelli che sfileranno a novembre nell’Hungarian Fashion Week. Come spiega Zsofia Bata-Jakab Ceo dell’Hungarian Fashion and design Agency, sono una rappresentanza molto variegata. Alcuni più giovani, altri con già un curriculum di tutto rispetto. Da Cukovy che propone capi funzionali, con elementi futuribili e ipertecnologici, ad Artista brand creato da tre designer donna che danno leggerezza e un look sofisticato ai pezzi del guardaroba classico-sartoriale (foto in basso). Solo moda maschile da Zsigmond Dora: particolari i completi giubbotto-bermuda realizzati con vecchi tessuti jacquard. Da Elysian la designer sovrappone gonne a pieghe a tubini di paillettes. Per Abodi, Dora Abodi, nata in Transilvania, punta su sete con stampe barocche, impreziosisce le sahariane con profili di pitone e usa per cintura due lunghi guanti. Veste Cate Blanchett, Emma Thompson, Lady Gaga, Rita Ora. Non sfila Je suis Belle ma i suoi capi, pezzi unici, in collaborazione con un’artista, sono davvero speciali. Da AGL le sorelle Sara, Vera, Marianna giocano sui contrasti di colori e materiali per tronchetti, decolleté, stivaletti vittoriani, mettono in rete la ballerina e inventano il tacco a mezza luna, leggero ma di buon sostegno. Lorena Antoniazzi veste la donna dalla mattina alla sera. La partenza, è sempre la maglia, per cui all’interno dell’azienda preparano giovani artigiane. Usa pelli sottili, sete, ma tutto è firmato con dettagli di maglieria. Mette insieme paillettes e colori con grande raffinatezza. Simonetta Ravizza inaugura il nuovo store in Via Santo Spirito e presenta la collezione nel fascinoso cortile. La pelliccia diventa un dettaglio. Per rivestire i portavaso o per le piccole borse da appendere alla cintura. Il maculato è solo nelle stampa, ma in tinte scure, per le femminilissime gonne a balze (foto in alto).

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