Qual è la formula del film
perfetto? E’ ovvio, una risposta non esiste. Eppure di fronte a certi film
sembra ci sia. Uno di questi è The
Laundromat di Steven Soderbergh, presentato ieri alla Mostra del Cinema di
Venezia. Probabilmente non vincerà o forse sì. Forse non è piaciuto a tutti, ma
comunque ha suscitato emozioni, pareri, commenti, curiosità. Riesce a mettere
insieme la profondità del dialogo teatrale con l’energia del film d’azione, la
suspense del thriller con la comicità
della commedia brillante, la credibilità del documentario con quel po’ di fantastico che solo il cinema
può dare, il reale e il surreale. Insomma ragione e sentimento. Si parte da una
tragedia, con le mancate assicurazioni per le vittime, per raccontare il mondo sconfinato
delle società offshore con i loro incastri da bambole-matrioske. Il tutto con
una straordinaria Meryl Streep che, in conferenza stampa, ha ribadito come questo mondo abbia portato vittime soprattutto fra i giornalisti che indagano.
Senza toni eccessivi e retorici ma con la voce pacata, e per questo più convincente,
della donna intelligente e informata che è (in alto in una scena del film).Ottimi al suo fianco Gary Oldman e
Antonio Banderas, che riesce a farsi perdonare dello spot tv con la gallina,
nella parte dei soci di una di queste società, con le loro irresistibili (per comicità) spiegazioni su banane e mucche. Buono, ma molto perfettibile, se così
si può dire, Wasp Network di Olivier Assayas. Per chi la scorsa edizione della Mostra
l’aveva amato in Double vie, sarà
stato un po’ deluso. Per quanto si capisca che è impossibile paragonare una
commedia a un film che racconta la storia (vera), scritta da Jake Bernstein, di
cubani infiltratisi a Miami tra i connazionali fuoriusciti per difendere il
loro paese dagli attacchi terroristici anticastristi. Nello stesso tempo si
apprezza il coraggio e la professionalità di Assayas nell’ affrontare temi così
diversi. Bellissima e brava Penelope Cruz (al centro) nella figura della moglie di uno dei
cubani buoni, motivata a sopportare per
amore. Grande folla, come sempre, per i red carpet, dove la gente si prenota il
miglior punto di osservazione, lasciando ombrelli e scalette come segnaposto (in basso). Sabato
sera è stata la volta dello Jaeger–Le
Coultre Glory to the filmaker Award. L’ultracentenaria manifattura svizzera di
orologi, sponsor della Mostra da quindici anni, ha premiato il regista Costa-Gavras,
a Venezia con il film fuori concorso Adults in the Room. Con la motivazione,
letta da Alberto Barbera, direttore della Mostra, di aver saputo tra i tanti
meriti “fare della politica un tema
affascinante….servendosi di tutti i mezzi che il cinema fornisce per accedere
al più grande numero possibile di
spettatori”.
Ciao Luisa, sono riuscita ad entrare nel tuo blog e ho già letto qualcosa, in particolare i tuoi commenti sulla mostra cinematografica di Venezia.
RispondiEliminaComplimenti.
Un abbraccio e buona serata.