sabato 21 settembre 2019

RITORNI AL FUTURO



Si parla, almeno i giornali scrivono, di una moda più pacata, meno sull’effetto facile e più propensa a durare nel tempo.  Una tendenza a creare evergreen e quindi attenzione alla scelta dei materiali, lavorazioni accurate, che significa insistere sulla specializzazione e guardare gli archivi. Così Saldarini Cashmere Flakes, inventore dell’imbottitura etica, propone la prima collezione stagionale, una capsule di dieci pezzi in cui rivede, alleggerendoli, quelli dell’inverno. Ecco la cappa senza maniche double face, il trench a cui sovrapporre un corto gilé trapuntato, il giubbotto in nylon dall’apparenza di seta. L’imbottitura è sempre il vello delle capre della Mongolia, ma tosate dolcemente, quindi animalista ed ecocompatibile. Da Cividini il tessuto diventa una tela su cui dipingere con l’aerografo. L’ispirazione è il colore, non acceso e gridato, ma sfumato come i ricordi, influenzati, nel suo caso, dal film cult Il tè nel deserto. Ci sono le sovrapposizioni di camicie, i lunghi gilé con coulisse in vita, gli chemisier, l’abito in seta bicolore un po’ a trapezio, le maglie con righe stinte e poi ritinte di nuovo. Missoni  sceglie come passerella gli scenografici Bagni Misteriosi all’ombra del Teatro Parenti e come tema la leggerezza, tendenza diffusa in questa fashion week. Non è solo negli abiti fatti di frange, o in quelli con piccoli fiocchi effetto piume o nei lunghi con giochi di veli a righe e rombi o in quelli a rete da sovrapporre al costume intero. E’ nei tailleur pantaloni dal taglio maschile in tessuto a fiori o illuminati di paillettes in technicolor. Da Valextra la borsa diventa un’architettura. Con l’elemento centrale metallico a forma di flûte a cui si lega la tracolla con due magneti, per mantenere una forma a ricciolo.  In una varietà di colori insolita e piacevole. Da Jimmy Choo il direttore creativo Sandra Choi dice di essersi ispirata alla natura e ai paesaggi selvaggi. Non così chiaro il legame, ma intrigante l’avere messo insieme due punti forti del marchio, l’animalier, zebrato e maculato, e i cristalli. Dettagli sfiziosi, come, nel sandalo, la base del tacco fluorescente. I fiori, variamente interpretati, sono il fil rouge da Zanotti. C’è il lilium di pelle su sandali tacco dieci ma anche su ciabattine flat. Ci sono le roselline in suède che vivacizzano pezzi classici e non, e ci sono le calle e le camelie in cristallo che sbocciano sul sandalo nudo. Molte le borse: dai piccoli secchielli in pitone a quelli più grandi, in colori attraenti, alla pochette in seta animalier come il sandalo. Rodo, as usual, fruga negli archivi e prende una chiusura speciale. Sulla classica Paris bag inserisce un quadrato di ABS specchiato, allunga la Paris bag in pelle abbinata a midollino. Per la sera ecco la pochette con volant, la Paris bag minuscola in raso con cristalli e la Bino bag che richiama le custodie per binocoli. Bally ricostruisce una casa dove in ogni stanza c’è un’idea di relax e un dettaglio rivolto alla natura. Un’attenzione alla sostenibilità che non si ferma all’estetica. Tutto il legno usato per la ricostruzione verrà, infatti, riciclato e riutilizzato. Abitanti della casa modelli e modelle con capispalla in pelle ricchi di intrecci e plissettature, e svariate  borse e zaini. 

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