sabato 27 febbraio 2016

LA DONNA E' MOBILE, DAVVERO

 Antonio Marras
 Giuseppe Zanotti Design
 Ermanno Scervino
Non si sono molte nuove idee in questa fashion week milanese, ma la varietà di proposte è notevole.
Puntare sulla funzionalità nella scelta di tagli e tessuti e lavorare sui dettagli per la caratterizzazione è una delle strade seguite . E non è così ovvia. Ujoh il marchio giapponese  di Mitsuro Nishizaki, che ha sfilato nel Teatro Armani, ha proposto per esempio  cappotti semplici ed essenziali  con applicate strisce di pizzo sintetico o nastri di piume, con un effetto di movimento. Sartorialità  certo anche 

da Antonio Marras , ma in secondo piano rispetto alla ricchezza di ricami, giochi  di intarsi, abbinamenti di tessuti a sorpresa, per una collezione ispirata alla fragile e sfortunata Adele H del film di Truffaut.Sulla passerella di Cividini, invece, sfila  il minimalismo imperfetto. Pezzi pensati in modo rigoroso hanno spunti inaspettati, una 
                     stampa in capo non è completa, il cardigan  è in realtà un patchwork di maglieria e pelle, il tweed del cappotto è maglia jacquard. Da Ermanno Scervino capi maschili, addirittura del guardaroba militare, sono così  ingentiliti da evocare le vere dive del passato, ma in chiave attuale. Un inno alla femminilità quindi, ma non così risaputo. Una donna qualunque potrà indossare questi capi o indossandoli non sarà più qualunque? Ancora un altro spirito dietro la collezione, ricchissima  (circa 700 capi),  di Luisa Spagnoli per cui la definizione più giusta è rassicurante. E non è poco. Una donna può trovare di che essere chic e sufficientemente di tendenza senza sembrare il testimonial di serie C del marchio. C’è tutto: dalla quintessenza dell’abito risolutivo in maglia effetto tessuto alla tuta da sera, al parka  scozzese  donante per chiunque.
Negli accessori il trend è ribadire il proprio stile. E così Giuseppe Zanotti Design insiste sulla donna disco anni ’80. Ovviamente scegliendo  nuove forme, nuove lavorazioni, nuovi materiali. Come il velluto glitterato dello stivaletto, il motivo a farfalla in pietre su sandali e ballerine, la pioggia di strass sui camperos. Novità la capsule collection con pantaloni,  giubbotto, abito,  in plastica o in velluto. Sofisticate e intellettuali  le nuove borse  di Valextra. Tre modelli, solo in pelle bianco pergamena, hanno una grande X nera che richiama sia la X del marchio sia i nuovi linguaggi del web. Di vari colori, invece, e forme, dallo zaino alla tracolla, le borse del Button Project di Martino Gamper su cui si possono applicare a piacere i divertenti magneti in technicolor  creati dal designer.

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