domenica 18 novembre 2018

UN LIBRO E' MEGLIO




I dati Istat dicono che il 60% degli italiani, al di sopra dei 6 anni, non legge nemmeno un libro all’anno e che il 14& degli italiani che ne leggono più di 12, sono considerati lettori forti.   Stupisce quindi il successo di Bookcity a Milano. Mille trecento eventi spalmati su quattro giorni (dal 15 al 18 novembre) con  anticipi il 14 e code il 19. Certo i nomi importanti sono stati d’attrazione da Jonathan Coe a Luis Sepulveda, e non solo nell’ambito della letteratura, dal neuropsichiatra tedesco Manfred Spitzer, scopritore della demenza digitale, a l’ex premier Paolo Gentiloni. Svariate le location, dalle  istituzionali e ovvie alle meno prevedibili come l’Acquario civico o l’autobus 90/91. La musica ha accompagnato varie presentazioni. Dal chitarrista al pianista, dal gruppo al dj, al coro. Come alla libreria Vita e Pensiero dell’Università Cattolica per la Festa della letteratura irlandese.  Con un viaggio a ritroso da Joyce a Thomas Moore, nato a Dublino nel 1779, che con le sue ballate e melodie pare abbia ispirato Beethoven e Mendelssohn. Qui con Giuliana Bendelli docente e autrice di Leggere l’Ulisse di Joyce e il poeta Tomaso Kemeny, Enrico Reggiani, docente e autore di Il Do Maggiore di questa Vita ,ha fatto cantare ai suoi studenti alcuni brani di Moore. Don Backy è stato ospite della finale della maratona di poesia alla Casa della Carità, organizzata da Don Colmegna con la lettura delle poesie dei migranti. Molta attenzione all’arte. Al Castello Sforzesco in scena il volume su Ver sacrum la rivista  della Secessione Viennese di Valerio Terraroli (Skira Editori). Altri temi affrontati la scienza, il razzismo, le donne e il femminismo.  Da Le ragazze nel ’68, con testimonianze di alcune delle protagoniste, all’Università Statale, al libro di Donatella Borghesi Io sono la tua sposa marina (Edizioni L’Iguana) a SIAM Biblioteca. Un racconto autobiografico-famigliare che, attraverso le ritrovate lettere di un nonno, ripercorre le storie di donne forti dai primi del ‘900 al 1968. Con un’unità di pensiero e linguaggi diversi, consoni al momento, pagine che commuovono e flash d’ironia. Non si inserisce istituzionalmente in Bookcity ma ne potrebbe fare parte, il recital per voce e chitarra di Carlo Pestelli, ieri sera per Musica al Tempio alla Chiesa Valdese.   Con il titolo Aperto per ferie, che già la dice lunga sul sense of humour del musicista, canzoni che parlano dei cambiamenti nella società, ironizzano su luoghi comuni e sui nuovi profili tipo, addirittura giocano con il linguaggio un po’ alla Bartezzaghi.  Evidente un grande spirito di osservazione e una notevole cultura che non fa sfoggio di citazioni, ma si percepisce e affascina. 

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