Così parlò Monna Lisa non fa parte delle celebrazioni per
Leonardo ma, anche nel surreale, è un omaggio al genio e alla sua capacità di
vedere lontano. Tutto si svolge in un’ipotetica sala del Louvre, dove, oltre
alla Gioconda sono esposte la Nike di Samotracia, la Venere di Milo e la Marianne di Eugène Delacroix. Nel buio della notte, a museo chiuso,
irrompe una ragazza, Celestina (Melissa Di Genova) con una pila in mano. Siamo
nel 1940 e Parigi è invasa dai nazisti di cui si avvertono i rumori di bombe e
grida. La ragazza non è una qualunque,
suo padre è Vincenzo Peruggia, meglio conosciuto come il ladro della Gioconda,
da cui il suo soprannome di
Giocondina. Ha con sé una valigia, dove
mettere il capolavoro di Leonardo, non per rubarlo, ma per salvarlo dalle
razzie dei tedeschi. Ma Monna Lisa (Stefania Ventura)parla e si muove e
improvvisamente esce dal quadro. E’ curiosa, vuole sapere chi è quella ragazza
e perché si trova lì. Giocondina all’inizio è spaventata, poi ascolta affascinata
i saggi discorsi di Monna Lisa, che fanno cenno alla sua vita ad Amboise, al
suo rapporto con Leonardo, ai temi della vita. Anche gli altri tre capolavori
parlano, ma sono piccole frasi, anche qualche cenno irritato nei confronti delle
battute sulla mancanza di testa di una, dell’essere bellissima, ma senza
braccia dell’altra o di starsene
impunemente a seno nudo della terza. Monna Lisa si rifiuta di entrare nella
valigia, ma non vuole essere catturata, è quasi decisa a scappare con la ragazza.
Qualcuno è entrato nel museo, forse sono già i soldati nazisti, ma ecco che
appare un signore distinto, è il curatore del museo, interpretato da Antonio
Piccolo, che è l’autore del testo nonché il regista. C’è uno scambio di pareri, di considerazioni,
di impressioni, sempre in qualche modo guidate da Monna Lisa. Trattano delle
guerre che si ripetono nei secoli e di un progresso male interpretato, tanto che spesso porta il
male. Ma non c’è nessuna pretesa di trarre conclusioni o lanciare sfide. Tutto è sfumato con quel tocco d’ironia e surreale
che lascia capire molte cose, ma sempre sul filo del sorriso. Così parlò Monna Lisa, prodotto da Golden Show Impresa Sociale Trieste, è al Teatro della Cooperativa di Milano, un
elegante, accogliente, piccolo teatro, fino al 17 novembre, per proseguire poi
in tournée a Trieste, Roma, Napoli, Latina.
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