Il luogo ormai è conosciuto, eppure è sempre una
sorpresa andarci. In fondo a Via Ampola,
una via chiusa che finisce , anche se
non si vede, sulla roggia Vettabbia, in un quartiere a sud di Milano in piena trasformazione. Definire Mari & Co. spazio, termine abusato,
è riduttivo. Ricavato in un vecchio
opificio, è una curiosa sintesi di una casa senza abitanti, un laboratorio senza
lavoranti, un magazzino senza merci. Non ha
né colori, né tempo. I muri volutamente delabré, le grandi finestre, i vecchi pavimenti
e un frondoso giardino-cortile, con il fresco che viene dall’acqua vicina.
Tutto è inconsueto, quasi spiazzante ma perfetto, a cominciare dalle toilette. La padrona di casa è Marinella Rossi, ecclettica
come il luogo, che diventa ora
ristorante ma solo per cene private, ora punto di ritrovo per eventi d’arte ma
anche di gioco. In questi giorni è una galleria d’arte per Transito – Collettività=rosso. In mostra lavori di otto giovani
artisti in coppia con altrettanti professionisti. Sono per
lo più dipinti tutti
su tela, a volte con la forma di una
shopping bag. Il fil rouge, è il caso di dirlo, è il colore rosso e per molti
del pomodoro, spunto ricorrente da Mari & Co. Ma il rosso alle volte viene
dal melograno, altre dalle rose, altre
da reti. Ci sono ricami e inserimenti pop. Rigoroso Umberto Passerini che con Keiko Yakushi ha disegnato
con bucce di pomodoro essiccati, utilizzandone 80 kg. E in ogni
borsa-quadro ha inserito un seme d’oro,
il seme che genera la vita. Al vernissage a far da colonna sonora live un
ensemble di archi. Piatti, con pomodoro
of course, come spuntino. La mostra sarà aperta al pubblico da domani al 22
luglio dalle 11 alle 17.
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