Le t-shirt che parlano non sono
certo una novità, perfino le pagine dei giornali riprodotte su tessuto si sono straviste. Già nei primi anni 90 il
creativissimo Jean Charles de Castelbajac aveva riprodotto la Pravda su uno
straordinario pareo di seta. Ma che le lettere dell’alfabeto diventassero un
motivo decorativo per abiti, oggetto di esposizione artistica, non era mai
successo prima. Accade a Milano, a Palazzo Morando,
raccolta-museo di costume moda e immagine, con la mostra
Connecting Borders:Hangeul x Fashion Art. Curata da Sunhee Park,
presidente della Associazione della moda e della cultura coreana, nonché
docente di Fashion Design presso la Ewha Womans University di Seoul, racconta e promuove il legame tra le diverse forme
artistiche connesse con il mondo della moda. Un’occasione anche per celebrare il
centenario del Movimento 1° marzo, giornata
dell’indipendenza dal Giappone della Corea. Negli abiti proposti, per la
maggior parte da sera, lunghi e importanti, compaiono le lettere dell’alfabeto Hangeul, linguaggio
grafico di scrittura coreano nato nel XV secolo. Tre le sezioni in cui sono
suddivisi gli abiti, a seconda di come riportano questo alfabeto, che comprende
21 vocali, delle quali 10 basiche da cui si formano altre, e 19 consonanti. Una
prima, Forma e Scrittura, vuole mostrare
la struttura dell’Hangeul. La seconda, Stile e Scrittura, ne indica i vari
stili. La terza, Forma e Grafica, enfatizza l’aspetto grafico. L’Hangeul, come
ha detto Sunhee Park, esprime una visione filosofica del mondo. Fu creato per
dare un migliore mezzo di comunicazione e fu poi adottato nella letteratura, nelle lettere personali,
nei testi di studio. Gli abiti creati da 73 couturier, veri artisti della moda, sono in svariati
tessuti, dai più leggeri come la seta o lo chiffon ai più pesanti e strutturati. I colori
dominanti sono il bianco e il nero, anche accostati tra di loro, con flash di
rosso e di blu. Le linee sono decisamente da alta moda. Forme a trapezio, ampiezze,
giochi di frange e plissettature. Quanto alle lettere possono essere sparse
sullo strascico di un lungo nero, oppure essere in rilievo su un abito da
cocktail bianco o ancora composte a formare parole su un aderente cappotto di
seta.
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