SARTORIALE DEMOCRATICO
Per
quanto il sartoriale sia ormai un punto fermo, la moda e la maschile in
particolare sembra più diretta a un pubblico giovane, che dovrebbe essere meno
attento alla tradizione e più propenso all’innovazione. MSGM fa sfilare all'Università Statale studenti
italiani degli atenei milanesi. "I
ragazzi hanno voglia di vestirsi bene" commenta lo stilista Massimo
Giorgetti. Indossano golfoni in lana chiné, bermuda a scacchi, giacche
stile norvegese, pantaloni scozzesi e poi maglie, felpe, giubbotti con
scritte prese dai muri e dai banchi. Anche GCDS, disegnata da Giuliano
Calza (classe 1988), guarda ai millennials. E il nome del marchio, creato con
il fratello Giordano, acronimo di God
can't destroy street style lo
conferma. La passerella al teatro Manzoni è una fiaba raccontata dai modelli,
uomini e donne, che escono da una tenda rosa su una collina di prato verde.
Indossano capi con le stampe dei personaggi della Disney con cui il brand ha firmato un accordo.
Della Disney anche le musiche. C'è Mickey Mouse sulle felpe, il bosco della
bella addormentata sul piumino, scritte varie sulle pellicce ecologiche.
Tutto è prodotto in Italia. Ma il grande successo che ha fatto crescere il
fatturato del 430 per cento in un anno viene in gran parte dal mercato
internazionale. Presto l’apertura di monomarca a Londra e Shanghai. Non solo
per giovani, invece, i classici di Santoni, presentati nello storico locale El
tombon de San Marc, ai piedi di target
diversi. Dal mocassino dello
studente diciannovenne alla stringata del medico e del figlio millennial, dalla
doppia fibbia dell'artigiano al tronchetto del falegname, dal desert boot del poliziotto
alla derby del manager in pensione. Tutti messi in evidenza da calze arancio.
Anche Eleventy non si occupa solo degli under 30, ma si rivolge a un pubblico
eterogeneo per età, accomunato dalla ricerca di capi di qualità, non appariscenti
ma con qualcosa in più. Ed ecco per
accontentarli lo stile british, rivisitato in morbidezza e confort: i cappotti
in tweed, i pull in shetland di colori
ritrovati, i pantaloni con pinces e coulisse in vita, il chiodo in camoscio.
Dall’Inghilterra arriva Daks con per la prima volta anche la donna. Lo stilista
Filippo Scuffi, italiano, usa i tessuti della tradizione dai check ai tartan,
dai gessati ai pied-de-poule, oltre al velluto e a uno stampato a fiori che imita la tappezzeria degli interni del lussuoso British Steam Train, di cui
una riproduzione dorata fa da sfondo alla passerella. Sartorial Monk tiene fede
al nome e fa sfilare i suoi monaci,
uomini e donne, a piedi scalzi con giacche, cappotti, spolverini, gonne, poncho
dagli impeccabili tagli sartoriali. Apre e chiude la passerella l’attrice e modella
spagnola Violeta Sanchez.Il giapponese Teppei Fujita per Sulvam gioca con maestria sui pezzi basici del
guardaroba.
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