Quello che colpisce di più è
l’attualità delle tematiche. Lunga
giornata verso la notte, in prima nazionale da ieri al teatro Menotti di
Milano, è stata scritta da Eugene O’Neill nel 1956, ma l’approccio è straordinariamente
contemporaneo. Merito del testo certo,
dell’ottima recitazione, ma soprattutto della regia di
Arturo Cirillo che è anche attore. Tutto si svolge in una giornata, come
si evince dal titolo, in una casa nel Connecticut. Qui vive una famiglia della
media borghesia con padre alcolista, appunto Cirillo, attore mediocre, che comunque è
riuscito con il suo lavoro a diventare benestante, partendo da un’infanzia di
miseria, che rivela nella sua maniacale avarizia e nell’attaccamento morboso al
denaro. La madre, interpretata da Milvia Marigliano, è una donna che la perdita
di un bambino, morto piccolissimo. ha
portato alla dipendenza ormai incurabile dalla droga. E poi ci sono Rosario Lisma
e Riccardo Buffonini nei panni dei figli Jamie, alcolista anche lui, costretto dal padre a
fare l’attore e quindi frustrato ed Edmund gravemente malato. Tutti sono pronti
a nascondersi l’uno con l’altro gli enormi problemi, fingono un’armonia famigliare
a loro stessi, più che al mondo esterno che ignorano completamente. E poi basta una
parola pronunciata in modo diverso, piuttosto che una frase fraintesa, per
generare il dramma che davvero rivela punti di contatto con la tragedia greca. Eppure
il quadro che si ha davanti è di un realismo sconcertante, senza eccessi, e per
questo più disperato e intenso. L’orrore nell’apparente banale quotidianità diventa più spaventoso di qualsiasi violenza, stupro, incesto, assassinio. E l'idea dei quattro camerini di teatro, in cui si ritirano i quattro quando
escono di scena, è perfetta per smorzare i toni. Quel giocare su vita e finzione
permette di spingere al massimo sulla forza e la crudezza del dialogo, senza il
rischio di cadere nel drammone a effetto. Lo spettacolo a Milano fino al 4
febbraio, sarà a Napoli dall’8 all’11, a Catania dal 20 al 25, a Pistoia dal 2
al 4 marzo, a Taranto dal 6 al 7 , a Bisceglie il 9, a Trieste dal 14 al 18, a
Padova dal 21 al 25.
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