Non per essere ripetitivi o
polemici ma con la cultura non solo si può mangiare, ma addirittura fare
impresa. E’ quanto sostiene Edoardo Filippo Scarpellini amministratore delegato
di MilanoCard. E la sua non è un’affermazione programmatica, ma una constatazione.
Nata nel 2009, MilanoCard ha creato una tessera per l’offerta turistica di
Milano. Che significa, anche e soprattutto, arricchirla di nuovi contenuti
sempre più attraenti. “La nostra missione è rendere la bellezza contagiosa” dicono e nessuno slogan si adatta
meglio di questo alla loro attività. Tra le novità, in partenza sabato 27 gennaio, l’Archivio Storico e il Sepolcreto
della Ca’Granda: in pieno centro della città nell’Università degli Studi, uno
spazio di oltre tre chilometri che ricorda dieci secoli di storia. Progettato
come ampliamento dell’Ospedale Ca’Granda nel 1637 da Francesco Maria Richini,
l’Archivio raccoglie i documenti relativi all’ospedale dall’anno Mille a ora.
Dall’atto di fondazione del Duca Francesco Sforza, a varie pergamene, cartelle
cliniche, bolle papali, dalle donazioni dei benefattori, di cui una firmata da
Napoleone, alle lettere di personaggi come Leopardi, a testamenti e testi di
medicina. Le carte raccontano come Ca’ Granda non si limitava a curare i
poveri, ma dava loro da mangiare e si occupava di crescere i bambini
orfani. L’archivio funziona ancora ora
da sala riunioni per l’estate , essendo molto più fresca, rispetto a quella
vicina più raccolta e con boiserie alle pareti, utilizzata in inverno .
Straordinario il soffitto a volta con lunette, dipinto nel 1638 da Paolo
Antonio de’ Maestri detto il Volpino. E’ accanto alla seicentesca chiesa della
Beata Vergine Annunciata, con la Cripta sotto cui si trova il Sepolcreto. Qui
erano custoditi, con una degna sepoltura, i resti di circa 150mila pazienti
dell’ospedale. Il Percorso dei Segreti, così viene chiamato, si visita con una guida
in circa 50 minuti da martedì a venerdì
dalle 17 alle 22 e sabato e domenica dalle 15 alle 22. E già nella scelta degli orari, adatti per chi lavora,
s’intuisce la volontà di adeguarsi ai ritmi di vita contemporanei. Ma l’offerta non finisce qui, per settembre è
già programmata una visita particolare della quadreria con i ritratti dei
benefattori dipinti dai fratelli Induno, da Segantini, Previati, Sironi, Casorati,
Campigli, Tadini e altri. Non essendo possibile esporli tutti, si fanno
rivivere con performance di attori.
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