mercoledì 18 maggio 2016

PERCHE' NON PARLI?


Chi ha osservato un gorilla da vicino, in uno zoo, non può che essere rimasto incantato da quella sua straordinaria somiglianza con l’umano. Quegli occhi scrutatori, quella testa con le rughe di chi medita, quei movimenti un po’ goffi da omaccione. Non c’è da stupirsi se Dian Fossey abbia dedicato la sua vita a studiare i primati e sia anche morta, in circostanze misteriose, ma sicuramente per difenderli. Non è così strano quindi che  Gigi Bon abbia deciso di fare di un gorilla il soggetto di una  scultura iperrealista. E non solo, per insistere su quella sua aria da pensatore, l’abbia ritratto appoggiato a pile di libri.             Dietro la scelta  dell’artista veneziana, accanto all’interesse per l’antropomorfo, un grande amore per gli animali.  Non tutti, per quanto amati, rientrano però nella sua arte. Tartarughe, ippopotami, elefanti ma soprattutto rinoceronti i suoi modelli. “Mi sento un po’ rinoceronte, da bambina ero molto schiva, chiusa in me stessa, ora sarei stata considerata autistica, ed ero colpita dal baby rhino sul pavimento della Basilica di S.Marco. Lo vedevo come un animale fantastico, chiuso nella sua corazza protettrice”.  Nel suo Mirabilia, atélier-galleria dal sapore di una Wunderkammer in calle Malipiero (dietro a Palazzo Grassi, dove dicono sia nato Casanova) ci sono parecchi rinoceronti di varie dimensioni. Mai life size. “Mi piacerebbe realizzarne uno, ma dovrei avere uno sponsor”. Bon lavora sulla cera persa, più morbida della creta e poi fa realizzare i bronzi in fonderia, tutti pezzi unici, quindi molto costosi. Nel curriculum dell’artista nessun corso d’arte, ma solo una grande passione. Laureata in giurisprudenza e con un’avviata attività di consulente finanziaria, a 40 anni  Gigi Bon dopo un anno sabbatico decide di lasciare tutto per dedicarsi a scultura e pittura. “Ho imparato lavorando, specie in fonderia, provando, riprovando, anche sbagliando”. Inevitabile la domanda se per i suoi ritratti si documenti dal vivo. “No guardo le foto, i filmati, i documentari, ora ce ne sono moltissimi su You Tube. Conosco solo il rinoceronte. Quando ero piccola ero talmente presa da questo animale, che mia mamma mi portò allo zoo a vederlo”.(Foto di Giovanna Dal Magro)



Nessun commento:

Posta un commento