Certi pretenziosi ristoranti negli Usa o alcune
compagnie aeree saranno costrette a modificare il regolamento della prima
classe e della business. Come vietare l’accesso a clienti o passeggeri in jeans,
dato che il denim non solo è di tendenza
, ma è di lusso. Non soltanto i grandi stilisti
e le più prestigiose maison prevedono intere collezioni, fra le ultime
Givenchy, in tela di Genova, ma questa è utilizzata per capi sartoriali e
accessori chic e accostata a tessuti e materiali nobili e preziosi. Esiste ad
Amsterdam una House of Denim, a cui fa capo l’International Jean School, c’è una fiera mondiale del denim e ben tre società del
gruppo Bayer per certificare chi usa tecniche sostenibili nella coltivazione
del cotone. Insieme a un’azienda di fashion
recruitment olandese, hanno organizzato ad Amsterdam, lo scorso ottobre, i
Global Denim Awards. In lizza otto tessiture internazionali. Ognuna ha fatto
sfilare cinque total look con almeno il
50% di denim, disegnati da otto stilisti. Nella giuria, i massimi esperti del
settore come Adriano Goldshmied, fondatore di Diesel, Replay, Gap 1969.
Candiani, primo produttore europeo di denim, ha mandato in passerella una mini-collezione
per uomo e per donna di Andrea Diletto, fondatore dell’omonima sartoria
milanese, con esperienza maturata presso Caraceni. Il giovane sarto, che lavora
con tessuti di prima qualità, ha utilizzato denim artigianali creati con telai
a navetta e altri, avveniristici mix tecnologici di fibre naturali e
artificiali. Per capi dal taglio
impeccabile, tra cui uno smoking per lui
e un tailleur pantalone per lei(v.foto). Dal sartoriale all’accessorio, Magrì, azienda
fiorentina, ha realizzato una versione della sua it bag Principessa, in denim e coccodrillo nero, perfetta per prime
della Scala e dintorni (v.foto).
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