domenica 8 giugno 2025

LA MORTE SA LEGGERE

Il titolo Cara morte, amica mia può apparire un po’ inquietante, in qualche modo ribadito dalla foto di copertina, essenziale ma possibile stimolatrice di significati cupi. Basta poco però per capire che non è così e non è nemmeno un titolo per “comprare” l’attenzione. Già la cornice milanese dove è stato presentato il libro di Gaia Trussardi e la formula della presentazione tolgono molti dubbi. Sul Roof del Superstudio Più, dominato dal Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, dà il via a una serie di incontri a cura di Gisella Borioli, fondatrice con Flavio Lucchini e anima del Superstudio Più. E’ stata chiamata Amiche “ben sapendo quanto la solidarietà, la complicità e l’amicizia tra donne siano la chiave per scoprire mondi sconosciuti”. 





Proprio come succede per questo primo libro di Gaia Trussardi. Autobiografico, racconta il confronto con la morte, prima del padre, l’imprenditore e stilista Nicola, poi del fratello Francesco. Per la maggior parte è scritto in forma di lettera, dove l’autrice parla con la morte, come fosse appunto un’amica, ragionando con lei sui dubbi, chiedendole spiegazioni dei suoi comportamenti, senza mai accusarla apertamente e senza masi esagerare. In altri capitoli, invece, evoca momenti più o meno felici dell’infanzia, episodi della sua adolescenza, e poi la giovinezza dove si fa vivo il pensiero della morte, l’anoressia, l’analisi. In nessun momento vuole impietosire, ma neanche dimostrare una sua fermezza, che invece possiede e forte. Non nega le sue capacità, ma non si crea problemi a rivelare le sue debolezze o la timidezza. Il tutto in un alternarsi di “profondità e leggerezza”. Un libro, tra l’altro, che può coinvolgere nella lettura ogni fascia d’età. Dalle sue coetanee (Gaia è nata nel 1979) alle più giovani e alle più mature, quando parla della passione per la musica, del rapporto con la madre, con gli amici, i fratelli, il padre stesso o ancora l'apprensione per i figli. Interessanti e coraggiose le domande che si pone, per esempio sulla possibile connessione tra felicità e superficialità, che denotano una  capacità di entrare nel merito delle situazioni e dei fatti, dovuta anche ai suoi studi di antropologia e sociologia in Inghilterra. Ne esce una figura di giovane donna che si ha voglia di conoscere, di scambiare con lei pensieri e riflessioni, ma anche di sorridere e rilassarsi con lei.  Per quel passare dal racconto di un momento terribile, come la notizia improvvisa e inaspettata della morte di un padre e di un fratello, al ricordo  di una gita da piccola o della sua prima esibizione un po’ goffa in una band musicale. Il libro è pubblicato da Francesco Brioschi Editore


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