Tutti conoscono Quarto Stato di Pellizza da Volpedo per le vicissitudini in cui è stato coinvolto negli ultimi anni, che finiranno a breve quando sarà ricollocato alla Galleria d’Arte Moderna di Milano. Ma anche perché nel 1976 è comparso sulla locandina di Novecento di Bertolucci, confermandosi emblema della classe operaia e non solo. Sono molti, invece, quelli che ignorano le numerose altre opere del pittore, conosciute e apprezzate all’estero. Fa quindi piacere che un film ricordi l’artista, evidenziandone le straordinarie doti pittoriche e il suo essere stato avanti per i tempi .
S’intitola Pellizza pittore da Volpedo, dove pittore nella locandina è scritto in un altro colore e carattere. Diretto da Francesco Fei e interpretato da Fabrizio Bentivoglio, il film è prodotto da Apnea Film in partecipazione con Mets Percorsi d’arte. Critici d’arte, direttori e curatori di musei, con i loro commenti, aiutano a descrivere il personaggio, ma anche episodi che riguardano le sue opere. Come l’impegnativo trasporto di Quarto Stato dal Museo del Novecento alla Galleria d’Arte Moderna. Bentivoglio non interpreta il pittore, ma è una presenza continua che ne rievoca la vita e l’arte , partendo da un diario di Pellizza che trova nel suo atélier a Volpedo. Il racconto è supportato da immagini di dipinti, tra cui vari ritratti ma anche foto, con le quali l’artista "fermava" situazioni che poi riprendeva nei suoi quadri. “Il suo è un taglio cinematografico” ha detto alla presentazione del film Bentivoglio. Molti quadri, infatti, raccontano una storia. Basta pensare a Le speranze deluse dove, a far da sfondo a una giovane che pascola le sue pecore, c’è il corteo di un matrimonio . E il viso addolorato della ragazza fa intendere che lo sposo era l’uomo che amava. La luce gioca un ruolo importantissimo, sia nel riprendere la natura, sia nei ritratti e nei volti. Ogni tanto compare il pittore. E’il giovane attore Mafre (Marco Federico) Bombi che lo interpreta. Non parla, pensa, guarda, dipinge, cammina per le vie di Volpedo e improvvisamente diventa Bentivoglio, inquadrato di schiena. Il film si segue con grande interesse, quasi con suspense e ci si affeziona sempre più al personaggio. Con tante cose da dire, una creatività smisurata e una vita, all’inizio felice, perché con genitori che gli permisero di continuare la vocazione frequentando dei corsi di pittura. Ma poi continuata con grandi dolori e lutti, che l’hanno portato a non avere più voglia di dipingere e a suicidarsi a 39 anni. Il film sarà, in 200 sale cinematografiche italiane, solo il 4 e il 5 febbraio.
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