La creatività si lega sempre di più al pragmatismo e questo, con le dovute eccezioni, si riscontra nella fashion week milanese. Arthur Arbesser si chiede “perché continuare a ideare nuovi vestiti”. Così ha deciso di puntare su collezioni piccole e compatte, che soddisfano il proprio piacere creativo, senza danneggiare o invadere l’ambiente intorno. Quindi una collezione fatta di pochi capi. L’ispirazione sono mani affusolate che lavorano. Rappresentano la capacità di plasmare il mondo. Sono stampate sull'abito-camicione (foto al centro). Ma sono la testimonianza del lavoro nei tre pezzi in quadrettino Vichy riveduto, che ricorda vecchi pavimenti, o nello speciale cotone gessato giapponese. Le fiches del poker diventano gioielli, le scarpe e i cappelli sono in tessuti per tende.
Un pensiero quello di Arbesser in linea con lo slow fashion di Zona 20 che, come anticipa il nome (la velocità massima da tenere in certe strade), propone pezzi che durano nel tempo, ispirati ai suoni e ai colori. Dal gilé in pelle che può essere un miniabito alla giacca a maniche lunghe, che diventano corte slacciando dei bottoni. E poi le asimmetrie, nei colletti e negli scolli delle camicie (foto in basso). Quasi tutti i capi sono genderless. Anche Premiata, azienda centenaria punta sul genderless. Non per i sandali con alto tacco presi dall’archivio, ma per le slip-on in cavallino stampa zebra o maculata o per la collezione di sneakers in cotone al 100% made in Italy. Curiose le scarpe con suola Vibram ma con tomaia sostituibile. Completano la collezione borse e giubbotti in nylon rigenerato. Da Anteprima la stilista Izumi Ogino collabora con l’artista giapponese Mika Tajima per mettere nei suoi capi il senso di tranquillità e serenità che si avverte nelle sue opere. Ed ecco trasparenze, volumi ampi e fluttuanti, colori tenui, materiali leggeri come tulle, anche per i cargo. Da accessoriare con borse a rete o miniborse gioiello. Borsalino immagina un tour nel Bel Paese alla scoperta dei mestieri tipici italiani e propone cappelli caratteristici dei vari luoghi. Dalla coppola (foto in alto) al cappello dei "cowboys maremmani". Collabora con Damiani che festeggia i cent’anni con tre cappelli che troneggiano nelle vetrine del gioielliere in Via Montenapoleone. La cloche Belle Epoque con orecchini pendenti in oro bianco e diamanti che richiama la pellicola cinematografica, il classico cappello Sophie con una catena in oro rosa, diamanti e perle e il baseball con margherite in oro rosa e diamanti e una spilla. Artigianalità e attenzione alla sostenibilità anche da Raffaella D’Angelo che fa sfilare, insieme alle modelle, donne reali con chemisier, abiti sottoveste, pantaloni, ma pure copricostumi e bikini nei colori dei fiori, con ricami e stampe in armonia.
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