Come ha detto il curatore James Lingwood Luigi Ghirri. Viaggi. Fotografie 1970-1991, nonostante il titolo, non è una mostra fotografica. Da vedere dall’8 settembre al 26 gennaio al Museo d’arte della Svizzera italiana di Lugano, è in tutto e per tutto una mostra d’arte. I viaggi di Ghirri (1943-1992) sono più nell’immaginario che nella realtà, e la fotografia stessa è un viaggio che ha come oggetto non un luogo, ma il sentimento del viaggio, il desiderio di scoprire. Che può anche realizzarsi all’interno di una casa. Non a caso l’artista è stato definito "astronauta da camera" e la sua idea di dedicarsi alla fotografia è nata da una foto della terra vista dalla luna. Come spiegano nell’interessante video il curatore e la figlia Adele Ghirri, che dirige l’Archivio Eredi di Luigi Ghirri nella casa studio di Roncocesi.
Ghirri inizia a fotografare a 27 anni nel 1970, dopo aver lavorato come geometra. Sono scatti di viaggi in Italia, spesso gite di famiglia, da lui chiamate "avventure minime", in un secondo tempo in Europa. “Quando viaggio faccio due tipi di fotografie quelle solite che fanno tutti …e poi le altre quelle a cui veramente tengo, le sole che considero davvero” spiegava in un’intervista. Nel percorso della mostra le foto sono raggruppate secondo temi. Nella prima sala intitolata Paesaggi di cartone ci sono manifesti, cartelloni pubblicitari, anche cartoline trovate nelle gite vicino a casa. Si prosegue con Montagne, laghi, sole e mare, luoghi di vacanza istituzionali: alcune immagini con turisti, altre di sola natura. Sempre di piccole dimensioni, essenziali, pulite, alcune quasi sfuocate o con nuvole incombenti. La sala forse più incuriosente è quella dei Viaggi in casa, con mappe, atlanti, mappamondi, palle di vetro con neve, cartoline, spesso circondate da libri. E anche Un atlante tridimensionale dove Ghirri ricostruisce un’Italia in miniatura. Nell’ultima sala, che precede quella del video affacciata sul lago, ecco Viaggi in Italia con alcuni scatti come quelli della reggia di Versailles, richiestigli dal Ministero della Cultura francese o quelli sull'Italia per l’esposizione Viaggio in Italia del 1984. Una mostra ben studiata e quanto mai appagante, dove ogni foto è un piccolo tesoro da scoprire nei dettagli: poetici, provocatori, romantici, ironici come quella scritta MARE a far da sottotitolo al mare di Tellaro o surreale come quella dell’onda inquadrata in una cornice occasionale. O ancora la coppia al ristorante dall’aria annoiata con lo sfondo di un mare volutamente inventato.
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