giovedì 5 ottobre 2023

TUTTA LA VERITA'

Del caso di Julian Assange e della sua "prigionia" se ne sente parlare da dodici anni, fino a qualche tempo fa più assiduamente,  ora sempre meno. Tanto da essercene quasi dimenticati. Ma non è solo il fatto di affrontare l’argomento che riguarda la libertà di stampa cioè “la nostra stessa libertà” che rende davvero interessante Assange. Colpirne uno per educarne cento. Al Teatro Menotti Filippo Perego di Milano, solo ieri e oggi, lo spettacolo è un monologo in cui, con un suo testo, Alessandro Di Battista, ex deputato M5S(nella foto) parla della vicenda del giornalista e fondatore del sito WikiLeaks


Con una regia e una scenografia essenziale, ma proprio per questo più convincente, che vede sullo schermo l’immagine non nitida di Assange alternata a frasi e a foto di chi le ha dette, a immagini e video espliciti di fatti drammatici. Che non cercano mai l’effettaccio, ma si limitano a riferire quello che lo stesso Assange ha voluto dire nel suo sito e per questo è stato così brutalmente “censurato”. Niente retorica quindi o compiacimento nel raccontare una realtà ampiamente documentata. Nessun commento esaltato, qualche puntualizzazione più personale a cui il pubblico, folto e attentissimo, ha reagito con l’applauso. Ma la cosa forse più pregnante di questo spettacolo è l’uso del teatro come mezzo efficace e coinvolgente per far riflettere su una certa realtà. Non a caso fa parte di un cartellone intitolato Quello che conta, che con più di quaranta spettacoli parla del mondo in cui viviamo, con parole e musica tra realismo, surrealismo, comicità, revival e tutti i linguaggi possibili di scena. 


 

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