martedì 3 ottobre 2023

LABORATORIO TRA LE STELLE


Stelle che sorreggono altre stelle s’intitola la mostra che apre il 5 ottobre alla Fondazione Elpis di Milano. Può sembrare un titolo a effetto, che incuriosisce e può emozionare, ma non anticipa niente, quasi fuorviante.  E invece ha una sua logica, legata al fatto che con le opere presenti della giovane artista Lucia Cantò (Pescara 1995) non si esaurisce la mostra.  Infatti  queste sono un significativo punto di partenza per un discorso più vasto e decisamente fuori dagli schemi. Come dicono i curatori Giovanni Paolin e Sara Maggioni la mostra vuole avvicinarsi alle persone, interessarsi alle loro relazioni, lavorare  sulle parole, importantissime per Cantò. 



In effetti, oltre lo spazio al pianterreno con tre sue opere, c’è un laboratorio al primo piano, dove undici persone lavoreranno insieme per creare il proprio autoritratto (foto in alto). Un autoritratto molto particolare che parte dallo plasmare un piccolo vaso di argilla e metterci dentro qualcosa di loro stessi: scritti, foto di cui alcune sono già appese ai muri, con sempre qualcosa di organico, legato ai profumi, ai sapori, può essere del latte o un frutto ecc. Si crea così un circolo da cui si intuiscono cambiamenti, ritorni ecc. Gli aderenti al laboratorio sono stati selezionati tra una ventina di persone contattate attraverso dei manifestini distribuiti nel quartiere dove si trova la Fondazione. Di età compresa tra i 15 e i 65 anni. Nessun artista. Lavoreranno insieme su tavoli in legno come quelli dei cantieri edili, con a disposizione argilla, pennarelli e varia oggettistica in giorni fissati, a mostra aperta (Fino al 24 febbraio da giovedì a domenica dalle 12 alle 19). A preparare e anticipare il laboratorio le tre opere di Cantò. Madre, scultura in terracotta identificabile con un vaso, diviso in tre parti che richiamano la figura di una mamma con scritte sulla parte centrale. Edilizia di un pensiero con una "mantovana parasassi", usata nei cantieri, a cui sono appesi dei gladioli destinati a essiccare e infine Stellario dal nome dell’oggetto a cui si ispira: varie corone in bronzo con dodici stelle come si vedevano dietro le madonne nei quadri (foto al centro). La mostra è un’ottima occasione per visitare la Fondazione Elpis, insospettabile all’interno di un grande cortile (Via Lamarmora 26), creata nel 2020 da Marina Nissim per supportare giovani artisti. 

Tra le iniziative il progetto di arte contemporanea Una boccata d’arte diffuso in tutta Italia, che ha visto l’intervento Restrizione emotiva con i vasi di Lucia Cantò a Malamocco, antico borgo sull’isola del Lido, a Venezia (foto qui sopra). 


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