Con Gucci si è concluso questo
lungo week end della moda maschile milanese. La kermesse continua a Parigi con
una settimana invece intera. Tra gli ultimi a sfilare il portoghese David
Catalàn fondatore nel 2013 e designer dell’omonimo brand, con sede sia a Porto che
a Madrid. Una collezione che non rientra nella tendenza del sartoriale per
tagli e tipo di tessuti, ma anzi esaspera l’allure tempo libero, ispirandosi al
vestire del tifoso calcistico. Un’abbondanza quindi di felpe, maglie, giubbotti
con cappuccio e soprattutto sciarpe. Svariate le righe. Nuovi i jeans in due
tipi di denim. Molto usato il verde declinato in varie nuance(in basso). Nel multimarca Modes in mostra le Random
Identities di Stefano Pilati viste in
passerella a Pitti. Un nome divertente che racconta, in parte, il desiderio dello
stilista di staccarsi dai canoni obbligatori da seguire quando lavorava per
Prada, Armani, Saint Laurent. Un esempio il reggiseno stile tendaggio da mettere sotto l’abito per
lui e, forse più portabile, la versione maculata delle Birkenstock(al centro). Arthur
Arbesser non ha presentato la collezione maschile, ma ha messo in mostra dieci foto della campagna per la moda uomo, che
sarà a breve nei negozi, realizzata in un parco parigino dai due fotografi Driu
e Tiago con cui lavora abitualmente. Una prima puntata per raccontare il mondo
dello stilista che ha disegnato i costumi per Der Rosenkavalier di Richard Strauss, in scena il 9 febbraio al
Berlin State Opera diretto da Zubin Mehta. Si è inaugurato ieri sera il flagship
store di Bally in uno degli angoli più accreditati di Milano, Via Manzoni e Via Montenapoleone. Tre piani,
con altezze interne anche di 9 metri, in un mix di tecnoarchitetture,
rivisitazione dello chalet svizzero e natura, tema della collezione primavera-estate
2020, chiamata appunto Graphic Nature(in alto).
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