martedì 6 marzo 2018

BALOCCHI (POCHI) E PROFUMI



Può un profumo essere in sintonia con un certo genere di abiti? Sembra di sì a giudicare dal fatto che ormai ogni maison ha la sua fragranza.  Può un profumo essere più femminile di altri senza per questo lasciare scie pesanti e di dubbio gusto? O ancora,  utilizzando nuove note e nuovi bouquet,  può avere un sapore rétro?  Gli esperti saprebbero cosa rispondere, ma chi non lo è  potrebbe aver bisogno di esempi. E Platinum la nuova eau de parfum di Genny funziona bene per questo scopo. E’ femminile senza essere invasiva, è rétro senza essere un’imitazione nostalgica. Gli autori,  

nasi di Eurocosmesi, divisione del gruppo Coswell, sostengono che dipende dal giusto mix dei fiori della tradizione come rosa,iris, mughetto per le note di cuore e la contemporaneità delle note di testa e di fondo con cassis, legno di sandalo, e ambra, per quel tocco di sensualità. Sorprende anche chi non è un esperto l’ incredibile trasparenza, che ben si accorda con la collezione di Genny, dove leggerezza e bianco sono due costanti. Femminilità e gusto retrò sono poi ribaditi dalla forma bombata del flacone che richiama un drappeggio, dalla discreta scritta Platinum e dall’impercettibile  firma-marchio Genny in basso .
Platinum non ci sarà, come non ci saranno le fragranze delle grandi maison, nel museo Casa del Profumo Feminis-Farina, che aprirà il 24 marzo a Santa Maria Maggiore, piccolo borgo della piemontese Val Vigezzo. Perché un museo del genere qui? Perché qui, nonostante il nome, è nata la più antica profumazione amata da Goethe e da Napoleone, l’acqua di Colonia. Infatti Giovanni Paolo Feminis e Giovanni Maria Farina, i suoi inventori, incominciarono a commercializzarla nella città tedesca, ma entrambi erano originari di Santa Maria Maggiore(Le foto della Casa del Profumo sono di Susy Mezzanotte). 

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