martedì 7 novembre 2017

VITE DA CANI, O NO?


L’umanizzazione dell’animale è fastidiosa. Il cane con cappotto in tessuto prezioso o, peggio, nel passeggino evoca storie tra Crudelia Demon e i thriller più paurosi. Si può pensare però che se un Husky Siberian o un pastore tedesco non temono rigori invernali, 

un piccolo essere a pelo corto, creato e allevato come cosiddetto cane da compagnia, se esce coperto in inverno ha più probabilità di avere meno bisogno di veterinario e una vita lunga assicurata, per la gioia del padrone. E quanto agli stivaletti, che alcuni vedono come stupido accessorio, forse a Miami con la pioggia sono inutili, ma in una città a rischio neve sono indispensabili. Non per proteggere dal freddo, ma per evitare che i polpastrelli del quattrozampe si taglino con il sale, gettato sui marciapiedi per impedire la formazione del ghiaccio. Da noi è raro vederli, ma sono invece diffusi e indossati anche da enormi e robusti cagnoni, in città dove neve e gelo sono una costante per sei mesi l’anno.
Quanto poi al fatto che il cane si possa sentire ridicolizzato, il senso del ridicolo è degli umani, spesso anche mal interpretato.  Per il cane la felicità è vivere con il padrone, stargli accanto nella buona e nella cattiva sorte, che per lui cane, è sempre comunque buona. Dal padrone homeless al padrone tycoon. Quindi ben vengano le collezioni di cappottini su misura per cani magari nello stesso tessuto del cappotto della padrona, come li propone Giovanna Temellini per Dog-à-porter (in basso). O i piumini realizzati da Moncler in collaborazione con Poldo Dog Couture (in alto). E lo stesso per una serie di accessori design per la casa, come le cucce per cani e per gatti progettate da Brandodesign (al centro). In questo modo si favorisce la creatività e si allarga il potere del made in Italy.
Per chi vede i quattrozampe in modo più tradizionale, e vuole pensare alle loro corse, ai giochi, alle pappe, Quattrozampeinfiera è pronta con i suoi appuntamenti. Il prossimo è a Padova l’11 e il 12 novembre. Si può portare il proprio amico peloso a esibirsi in performance di agility o in acqua,o farsi suggerire quale cucciolo scegliere se non lo si ha  e tanto altro. Prima di prendere un cane in negozio o in allevamento, è consigliabile un giro in un canile. E’ incredibile quanti ce ne sono, di tutte le età, anche di pochi mesi, di ogni taglia, di molte razze. E non si deve pensare che l’offerta sia di meticci, ormai diventati i più di tendenza. E’ più facile trovare setter rivelatisi incapaci nella caccia,  levrieri che a due anni non possono più battere record. E anche  Weimaraner o Yorkshire con superpedigree, regalati, perché di moda, alla persona sbagliata che, impossibilitata a riciclarli come un normale dono, se ne è sbarazzata nei modi più spregevoli e vigliacchi.


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