Pochissimi, anche tra i meno attenti alla moda, non
sanno chi era Christian Dior. Tutt’al più qualche blogger, troppo millennial, che non riesce a collegare il nome all’attuale
maison Dior. Quanti, però, sanno che il profumo Miss Dior è l’unico nato in contemporanea
con la prima storica sfilata? Pochissimi, anche fra quelli più informati in
materia. E’ davvero un caso unico, perché una casa di moda o un brand lanciano
una fragranza quando il nome è affermato.
Ma per Christian Dior il profumo è una componente fondamentale. E così per la prima sfilata di
ben 90 modelli, nel febbraio 1947,
l’atélier di Avenue Montaigne accoglie gli ospiti con le note cipriate di Miss
Dior. Pare che ne sia stato spruzzato più di un litro. Ma il profumo non è
ancora in vendita. Le signore dovranno aspettare il Natale per acquistare una
delle 200 boccette ad anfora (v.foto). Una forma non casuale, ma scelta perché richiama
la linea degli abiti, che valorizzano la figura femminile: vita strizzata,
gonne ampie e ricche, proprio per dare un taglio con i tempi di guerra in
cui si lesinava anche sul tessuto (nella foto la Bar Jacket). Nel 1950 Miss Dior ha una nuova boccetta. Ed
è un’altra testimonianza della capacità del grande couturier di cambiare con
audacia i codici della moda. Riproduce
il pied-de-poule, fino a quel momento appannaggio esclusivo del guardaroba
maschile. Anche la forma cambia, è più verticale,
come i capi in collezione. La completa
un fiocco, anzi un poignard (pugnale)
che richiama quello portato dai dandy
sotto la marsina. Mentre per la donna ribadisce il concetto di profumo come
arma della seduzione. Rimane così fino al 1992
quando il direttore creativo
Gianfranco Ferré lo sostituisce con un fiocco in metallo, più d’attualità. Tutto questo si è scoperto in un piacevole
incontro per celebrare i 70 anni della
storica fragranza e la nascita della
nuova, nei salotti tappezzati da una straordinaria collezione d’arte moderna della Casa Museo Boschi Di
Stefano a Milano (v.foto). A raccontare l’appassionante storia Ilaria Torti, training manager
Parfums Christian Dior, ed Elisabetta Invernici beauty editor e curatrice con
Giorgio Dalla Villa, direttore del Museo del Profumo di Milano, del primo capitolo
di una mostra in tre atti sulle emozioni olfattive del Novecento.
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