mercoledì 11 dicembre 2013

MACONDO A SCATTI, NON TRA LE RIGHE


Una via di  Clenaga
La foto di copertina è significativa, prepara per quelle all’interno. Proprio come la porta ritratta invita a vedere cosa c’è in quella penombra. Riproduce la casa dei nonni di Gabriel Garcia Marquez ad Aracataca, dove ha vissuto fino agli 8 anni, ora diventata museo. Perfetta per il libro fotografico di Fausto Giaccone “Macondo” (Postcart Edizioni). Attraverso 75 bianco e neri, l’autore racconta i luoghi della vita e delle opere dello scrittore colombiano.  Ma, come ha detto nella presentazione del volume Ferdinando Scianna,non sono foto letterarie, ma letterali. Dove il termine non è assolutamente sminuente. “Se vuole essere visionario il fotografo deve essere letterale” ha spiegato. I libri di Marquez sono il filo conduttore e ispiratore,un modo per guardare il mondo. E le foto aiutano a focalizzare  pagine o figure dei romanzi. Sono state scattate in tre viaggi fra il 2006 e il 2010 durante i quali Giaccone si è spostato con lance a motore, autobus, moto-taxi, dormendo in locande economiche, con un equipaggiamento essenziale e con una macchina fotografica normale, rinunciando di proposito alla “spettacolarizzazione tipica dell’estetica del fotogiornalismo”. Ma sono anche il frutto di molti precedenti viaggi, iniziati con  un reportage per Epoca, e soprattutto della lettura di “Cent’anni di solitudine” durante il servizio militare. “Quelle pagine diventarono il salvagente  che mi permise di restare a galla durante uno dei periodi più scoraggianti  e problematici della mia esistenza”. In ognuno di questi viaggi Giaccone leggeva un romanzo  o dei racconti di Marquez. E così frammenti della vita dello scrittore si mischiano e si confondono con luoghi e figure delle sue opere. C’è il ritratto di un’anziana signora che è stata la baby sitter  di Gabo   e ci sono angoli di  Sucre  chesembrano rispondere alle descrizioni dell’immaginario Macondo. Come ha detto Fabio Rodriguez Amaya, pittore e scrittore italo-colombiano  alla presentazione del libro, è una narrazione fotografica che coglie  il realismo spaventoso della Colombia.  Quella terribile violenza e quella  povertà imposta dall’esercizio del potere.  Ma anche quella grande  dignità sui volti della gente.     

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