domenica 13 agosto 2023

GIALLO SUL MARE

Non è facile presentare un libro giallo, specialmente se non si vuole fare trapelare niente, eccetto il flash iniziale sul ritrovamento di un cadavere. Si complica ulteriormente se si aggiunge che è scritto in prima persona dal protagonista, che è un uomo. E last but not least dietro l’autore segnato in copertina se ne nascondono due e sono due donne, due sorelle.  Stiamo parlando di L’uomo del Bogart Hotel che fa parte della serie Le indagini del commissario Berté (Corbaccio), presentato ieri all’Hotel Miramare di Santa Margherita Ligure. A conversare con l’autore Emilio Martini, alias Elena e Michela Martignoni, la giornalista Bettina Bush




Nessun elemento scelto per caso. L’intervistatrice corrispondente di un importante quotidiano nazionale per la cronaca e la cultura del Levante ligure. Il luogo, una sala tutta vetrate (foto in basso) aperta sulla piscina vista golfo di uno dei grand hotel storici della Riviera (nato nel 1903), di proprietà da generazioni di una stessa famiglia, con una frequentazione stellare, tra cui Guglielmo Marconi che da qui fece una delle sue prime sperimentazioni. Non solo, ma anche teatro d’azione di uno dei romanzi (Doppio delitto al Miramare) di Emilio Martini, in uscita in questi giorni l’edizione inglese. Intrigante e ben condotta la conversazione che ha puntato sulla scrittura, dal momento che i romanzi delle autrici, precedenti la serie del Commissario Berté, sono ambientati nel 1400 o secoli passati presupponendo quindi uno studio della storia, mentre per gli attuali gialli bisogna essere informati sulle tecniche e la tecnologia usata per le inchieste, oltre che avere un minimo di preparazione di giudiziaria. Quando alla metodologia di una scrittura a quattro mani le sorelle hanno parlato di un’analogia con la sceneggiatura cinematografica. Ovvia la domanda sul perché del nom de plume. “Martini è un nome italiano conosciutissimo nel mondo con una certa assonanza con il nostro cognome” la risposta delle sorelle. 

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