E’ certo, la Barona, periferia sud di Milano, è il nuovo quartiere deputato all’arte e al design. E il Superstudio Maxi, creato da Gisella Borioli e Flavio Lucchini, ne ha segnato il passo più importante e decisivo. Enorme, sconfinato, con tutti i dettagli di funzionalità più attuale, il nuovo spazio conserva comunque l’aspetto di loft artistico, ormai simbolo cult del vivere metropolitano.
Vari gli angoli con video e sedie per parlare di design e non solo. Pochi gli espositori, scelti secondo un criterio di varietà, proprio per dimostrare le mille facce del design. Svariate le installazioni per evidenziare i temi più importanti del vivere contemporaneo, sostenibilità in primis. A fare da legame tra le diverse isole i performer di Dance–Haus Academy, gruppo creato da Susanna Beltrami. Un modo per raccontare lo spazio con il linguaggio universale della danza. In una parete sull’angolo le foto di Luca Gilli, che con la sua fotocamera ha seguito passo per passo i lavori di ristrutturazione della vecchia fabbrica abbandonata, diventata Superstudio Maxi. Oggetti-sculture, come le lampade-grattacieli di Anita Morvillo, convivono con tecnologici divisori in policarbonato o con il pop design di Diego e Guido Gugliermetto, come i tappi-sedile o le panche-Amore. Anche il cibo può essere legato al design e il truck di Temakinho all’esterno ne è una dimostrazione. Sempre all’esterno, proprio all’ingresso, una gigantesca Divine di Flavio Lucchini, scultura dorata, conferma il legame tra moda, arte e design. Le opere di Lucchini sono anche le protagoniste del nuovo atélier e personal museum FlavioLucchiniArt inaugurato ieri all’interno del Superstudio . Esteso su 1500 metri quadri e su due piani raccoglie centinaia di opere del percorso artistico del fondatore e primo direttore di Vogue Italia. Grandissime o più piccole, a bassorilievo, si ispirano alla moda, ai dettagli degli abiti, raccontano la bellezza ma anche la condizione della donna nel mondo, come le anticipatrici opere sul burqa del 2010. Da vedere, come sempre, non solo arredi e complementi d’arredo, ma installazioni, video, progetti. Dagli oggetti che raccontano gli ultimi vent’anni ai pezzi più futuribili, ai progetti delle donne. Tra le sorprese Marta e l’elefante la scultura di Stefano Bombardieri all’ingresso del Superstudio, che simboleggia gli sforzi dell’umano, metafora perfetta in tempi di pandemia. Interessanti i 1000 Vases , pezzi unici creati da giovani artisti e designer internazionali, già esposti a Parigi e a Dubai.
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