Che in Italia ci siano migliaia di meraviglie che varrebbero ognuna un
viaggio, e che invece sono sconosciute ai più, è un dato di fatto. Anche se da
qualche tempo le regioni, le provincie, i comuni cercano di valorizzare il loro
patrimonio, la comunicazione spesso non va oltre l’informazione locale. Il
libro di Beba Marsano, pubblicato da Cinquesensi Editore in italiano e in
inglese, si occupa di tutta l’Italia, regione per regione, dalla Valle d’Aosta
alla Sardegna.“Vale un viaggio. Altre 101 meraviglie d’Italia da scoprire” dice
il titolo, perché è il seguito, se così si può definire, di un altro libro pubblicato nel 2016 con lo stesso titolo, senza
la parola altre, in cui l’autrice,
giornalista e critica d’arte, prende in esame altre 101 meraviglie. E tutto lascia pensare che ne seguirà un
terzo, se non addirittura un quarto e un quinto. A conferma del grande numero
di bellezze del nostro Paese, ma
anche dello schema vincente del volume. Infatti si sfoglia, ma soprattutto si
legge, con l’approccio incuriosito di un romanzo. Accanto alle notevoli
immagini, il testo di Marsano rende accattivante la lettura. Specie il
modo, ogni volta diverso, di introdurre il luogo. Può essere una nota storica, una
descrizione del personaggio, collezionista, artefice, ideatore o semplice
habitué del posto. Può essere la descrizione di un dettaglio nascosto. Può
essere il commento o una citazione di uno scrittore presa da un suo romanzo. O
la considerazione in generale su un certo genere di monumenti, palazzi o architetture,
per quel che riguarda il contemporaneo. Mai, comunque, tra le 101 descrizioni se
ne trovano due con lo stesso tipo d’attacco. Eppure, non c’è ombra di
schizofrenia letteraria, ma la continuità è garantita, e la mano e il pensiero di un unico autore, che ogni
volta ha un modo di guardare diverso, sono quanto mai evidenti. Ma non è un esercizio
di stile al limite del virtuosismo, che sarebbe fine a stesso, ma è funzionale
per rendere leggera e scorrevole la descrizione di così tanti soggetti. In coda
a ogni meraviglia una mezza pagina è dedicata a un albergo e a un
ristorante, spesso con lo stesso indirizzo, vicino al luogo descritto. Utile,
ma forse un po’ stridente con il contesto, che non è solo una guida. Strana
anche l’esauriente prefazione dell’editore ripetuta sul risvolto di copertina.
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