Frankie Morello |
Che
connessione può avere un completo di seta con ricami d’oro e un tubino di cotone stampato in colori
soft? Nessuno, apparentemente. Invece entrambi raccontano il filo conduttore di
questa settimana della moda, conclusasi oggi. Cosa si è visto di nuovo? Tutto e
niente. Niente perché non si può più
inventare niente nella moda e tutte le stravaganze “provate” in questi anni non hanno avuto buon
seguito. E invece tutto, nel senso che la
vera protagonista è stata la tendenza di risalire alle tradizioni. Confermando
l’immagine d’origine, ovviamente rinnovata, e puntando sulla qualità, traducibile in buona ricerca
di materiali e artigianalità. Frankie Morello, brand giovane, sia come età che
come pubblico a cui si rivolge, ha
proposto una ragazza fresca, con dei
pezzi che si vedono nella strada e piacciono, con ottimi tagli e dettagli e
stampe particolari. Questi ultimi due elementi sono ispirati ai gioielli di Fulco di Verdura, il nobile siciliano
adorato da Marta Marzotto. Da Mantù, marchio
mantovano di tradizione, il nuovo designer tedesco Dzemal Mahmutovic prende spunti da elementi
architettonici della città lombarda per decorare i suoi abiti dai volumi
ricercati. Giulia Marani per Marani.G, come il padre Angelo, si ispira
all’Africa e punta sui materiali e le
lavorazioni sofisticate, come la termosaldatura di maglia e tessuto nell’abito fra il geometrico e
l’animalier. Da Genny la nuova stilista insiste su quell’immagine di signora
chic e iperseduttiva delle origini della
maison. Profusione quindi di chiffon e sete con
spruzzate d’oro per la sera e grande uso di pelle morbidissima per il
giorno.
Jenny |
Sovrapposizioni
asimmetriche, pannelli che movimentano il classico pantalone con pinces, spacchi decisi ma di
garbata seduzione, alte cinture come obi:
da Ferré i due stilisti sono sempre più in linea con i presupposti creativi del
grande maestro scomparso. Arancio in diverse sfumature e bianco sono i colori
dominanti nella ineffabile collezione di
Mila Schon. Il giovane Cristiano Burani, decisamente maturato, propone una
donna più reale. Molto tulle e una
strizzata d’occhio allo stile lingerie.
Sono due i New Upcoming Designers
della sfilata collettiva,
realizzata da Camera della Moda con il supporto e la collaborazione
della Camera di Commercio. Francesca Liberatore lavora sul pizzo e i trafori e
fa uscire le modelle con dei cappelli fra Tè nel deserto e Ascot. Mauro
Gasperi, invece, si distingue per i tagli decisi, le linee pulite, evidenziate
ed esaltate da profili e inserti.
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