L’idea
di un pezzo teatrale che dura 2 ore e 45 minuti può spaventare. Se poi si
tratta di Brecht e di “La resistibile ascesa di Arturo Ui” ancora di più. Un
testo difficile, complesso, dove la metafora trionfa, che si preferisce leggere nel volumetto
della collezione Teatro, edito da Einaudi. Più sicuri di capirlo e di coglierne
la profondità. Bene, nella versione dell’Associazione Teatro di Roma e Emilia
Romagna Teatro, non si corre questo rischio. Trasformato in un musical è
intelligente e appassionante. A cominciare dalla straordinaria scenografia. La
Chicago dei gangster, allegoria della Berlino nazista, è costruita con cassette
di plastica impilate a simulare grattacieli. Assolutamente in tema peraltro a
raccontare il trust dei cavolfiori. Verdura che “orna” anche il fronte del
palcoscenico. Umberto Orsini è Arturo Ui, ma anche l’attore che insegna il
comportamento al dittatore-gangster. Geniale “lo spettacolo interattivo”con cui
riprende il secondo atto dopo l’intervallo. I tre gangster Giri, Givola e Roma
( versione italo-americana dei
nazisti Göring, Goebbels e Röhm) girano con fucili tra il pubblico
chiedendo borse, cappotti, cappelli. Bravissimi gli attori anche a
cantare, in particolare Luca
Micheletti, dramaturg, in aiuto al regista Claudio Longhi. Oltre alle musiche
originali, pezzi di Chopin, Strauss e con una certa insistenza Kurt Weil. Chi
non l’avesse ancora visto si affretti. E’ al Teatro Elfo Puccini a Milano, fino
al 18 marzo. Poi a Bolzano, Cittadella, Trento, Pordenone fino al 4 aprile.
www.emiliaromagnateatro.com
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