Parlare di La Cabibba di Rosanna Prezioso come di un romanzo non è giusto, è quasi fuorviante. Anche chiamare il libro "biografia romanzata" è improprio. Storia di una storia, come titola Avvertenze per il lettore scritte in prima persona dall’autrice, sembra la migliore definizione. Racconta la vita di Adriana, dai suoi primi anni fino ai tempi dell’università e dei primi lavori. Inquadrando la narrazione in un periodo storico, che va dalla seconda guerra mondiale fino al pre-boom economico.
Apparentemente una vita come tante in quei difficili anni, ma con una narrazione dei particolari e degli ambienti e un ritratto dei personaggi così precisa e attenta da vederla come un film. I protagonisti, il padre, la madre, le varie zie, gli amici sembrano accennati, in realtà attraverso dialoghi veloci e racconti di qualche loro azione, anche insignificante, e soprattutto i commenti o le reazioni di Adriana, non solo si vedono reali ma si riesce a capire il loro pensiero. Si scopre umanità nei personaggi negativi e viceversa, insensibilità in altri giudicati buoni. La maggior parte della storia si svolge nel nord Est d’Italia, a Ronchi dei Legionari, di cui è originaria Rosanna Prezioso, che appunto nelle Avvertenze per il lettore scrive di essere amica di Adriana. L’ambiente è povero con descrizioni delle case che va oltre il neorealismo, fino quasi a rasentare l’horror. Ma senza mai cadere nell’eccesso. Un mondo dove non si vive, ma si sopravvive e non solo per la guerra. Non tutti i capitoli e i momenti sono drammatici, ogni tanto c’è perfino qualcosa , una frase, una considerazione, un episodio, le parole di una canzone che fa sorridere o addirittura diverte. E da cui emerge la volontà di queste persone di resistere al "male di vivere". Un libro decisamente inconsueto, che alterna momenti di approfondimento ad altri leggeri, la storia d’Italia con la vita di gente comune. La Cabibba di Rosanna Prezioso, scrittrice e giornalista, edito da Narrazioni Clandestine, sarà in libreria il 20 ottobre, ma è già acquistabile on line. Piccola precisazione: Cabibba è il termine con cui i triestini chiamavano gli immigrati dal Meridione, come il padre di Adriana (da cui il suo soprannome La cabibba).
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