mercoledì 30 aprile 2025

PICCOLI, CONVINCENTI RITRATTI

“Salgo in scena senza copione e scaletta” scrive Ascanio Celestini nel comunicato del suo spettacolo Il piccolo paese, evento speciale, solo ieri, al Teatro della Cooperativa di Milano. E non è certo per quel commentare uno strano starnuto del pubblico o rispondere a una domanda. 




Nel suo programma di microstorie, accompagnate dalla fisarmonica davvero straordinaria di Gianluca Casadei, ci sono intere storie aggiunte o improvvisate. Alcune sono surreali, in altre ci sono personaggi reali, veri, anche con nome e cognome. Alcune sono brevi, altre più lunghe. Di alcune, forse la maggior parte, si ride, altre si ascoltano in silenzio e si arriva a commuoversi. Come per il ricordo di Giulio Regeni. Ed è lo stesso Celestini a far cadere qualche lacrima.  Ma in tutte, da quelle da copione a quelle improvvisate, c’è un pensiero di base che non solo le accomuna ma le rafforza. Ed è quello in cui si specchia il pensiero del pubblico, foltissimo( Pare non sia stato possibile accontentare tutte le richieste di biglietto). Dalla critica di un simbolizzato capitalismo, rovina dell’individuo, alle scelte discriminatorie e senza alcuna logica di un ministero. Da piccoli quadri di situazioni estreme degli ultimi cinquant’anni a un "progetto personale" di bomba.  Fino addirittura a due barzellette, giocate su un'ironia "matura e documentata". Divertenti, ma soprattutto dimostrative. 


 

Nessun commento:

Posta un commento