martedì 16 giugno 2020

IL TEATRO SI APRE A MEZZANOTTE

Il filo fra incoscienza e coraggio è molto sottile. Eroi a parte s’intende. L’apertura dei teatri in questo momento e del Teatro Menotti di Milano in particolare è un chiaro esempio di coraggio. Lontano da qualsiasi forma estrema e nel rispetto delle regole. Che non sono frutto di stupida burocrazia, ma di reale protezione da un grave pericolo. La scintilla in più che potrebbe mettere una C maiuscola al coraggio è la data di apertura. Il 15, ma quando inizia la giornata e cioè qualche minuto dopo la mezzanotte di domenica 14. Far finta di essere sani è, infatti, andato in scena a quell’ora, con repliche ieri e questa sera alle 20,30. Non è stata una ricerca di effetti speciali a tutti i costi, che comunque farebbe parte del teatro, inteso nel senso più vasto. Ma è stato un segnale forte, a dimostrare che il teatro è un’esigenza, fa parte della cultura, della vita. E la risposta del pubblico l’ha confermato. Volutamente solo pochi spettatori per l’evento notturno, ma tutti occupati i 120 posti abilitati anti-Covid (dei 500 nei tempi normali) per la sera di ieri. Lunghi applausi e una marea di “Bravi” urlato dietro le mascherine. Un “Bravi” liberatorio per la contentezza di ritrovarsi a teatro, di partecipare all’evento, finalmente fuori dal lockdown. Perché come dice la canzone di Giorgio Gaber, ovviamente tra i pezziforti in programma, “Libertà è partecipazione”. Ottima anche la scelta dello spettacolo, prima versione del lavoro di Giorgio Gaber e Sandro Luporini del 1973. In forma di concerto, per rispettare le distanze anche sul palcoscenico, con la regia di Emilio Russo, direttore artistico del Menotti che sta già preparando per la prossima stagione una nuova versione. Perfetto per i contenuti contemporanei: il disagio sociale, le paure ridicole, la schizofrenia tra alti ideali e bassi bisogni materiali. Tutto affrontato con la giusta dose d’ironia. A raccontare con parole e note Enrico Ballardini, duttile e sempre brillante, Andrea Mirò (nella foto), appassionata e trascinante, e i quattro bravissimi e coinvolgenti musicisti di Musica da Ripostiglio.     


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