domenica 18 agosto 2019

LIVERPOOL-CAMOGLI NO STOP



I figuranti con la conduttrice Laura Sciutto di Radio Aldebaran
Può sembrare strano l’abbinamento, ma vedendo un palco installato sulla piazzetta del porto con batteria, tastiere e microfoni si può già cominciare a fare  qualche collegamento. Se poi si vede il manifesto con un grosso tricheco rosa e la scritta I am the walrus, i dubbi scompaiono. Soprattutto per chi era un ventenne negli anni 70. Siamo alla nona edizione del Beatlesday di Camogli, giornata di celebrazione dei Fab Four voluta da un tenace gruppo di volontari, diversamente giovani off course, determinati a tener viva la memoria  del gruppo musicale forse più amato della storia. I festeggiamenti iniziano con una parata per le vie di Camogli condotta da quattro figuranti con le stesse colorate uniformi dei Beatles nella memorabile cover di Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band, dal tricheco rosa e dalla Pepperlandia Marching Band. Quindi,   nel pomeriggio, Non solo Beatles, concerto di gruppi vari nella piazzetta del porto e, sempre nella piazzetta, serata finale.  Ad aprire, la premiazione di Note Raccontate, concorso alla quinta edizione per scegliere i tre migliori racconti, inviati da tutta Italia. Nessun soggetto o genere richiesto, ma solo la presenza di un elemento del logo del nono Beatlesday. E cioè walrus, il famoso tricheco del Magical Mistery Tour del 1967. In linea, tra l’altro, con lo spirito marinaro di Camogli. Primo premio a un intrigante e surreale giallo tra  spie e colpi di scena, molto british. E quindi applauditissimo il concerto dei simil Beatles, Repeatles. Quattro giovanissimi, ma con già vent’ anni di tournée in Italia e all’estero, di Merano. Parlano rigorosamente in inglese e si presentano con completo e cravatta, parrucche con frangia come i primi Beatles di Twist and Shout e Please please, per poi riapparire con i capelli lunghi, gilet, vagamente figli dei fiori per le canzoni del dopo India. Repertorio vastissimo, grande capacità di interagire con il pubblico, coinvolto nel cantare, ballare, applaudire. Con  addirittura momenti di ola da cellulare per i pezzi più trascinanti come Hey Jude. Sullo schermo, alle loro spalle, sfilano le cover dei brani cantati,  dalle meno note alle icone come le zebre di Abbey Road, con anche qualche piccolo filmato. Generoso e di grande soddisfazione il bis. 


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