martedì 4 giugno 2019

D'AMORE E ALTRE STORIE



Fino a qualche anno fa l'idea di un festival dell'amore avrebbe fatto cariare i denti a chiunque, superata l'età adolescenziale. E invece ora,  dati i tempi in cui intolleranza e odio regolano i rapporti sociali e nella coppia amore è spesso sinonimo di sopraffazione e violenza, prende tutto un altro significato. Come hanno ribadito gli organizzatori della seconda edizione, a Milano dal 7 al 9 giugno.  Indicativa la scelta della nuova sede, la Triennale, luogo di culto per design e arte. E poi ovviamente il manifesto e il programma.  “Dobbiamo  guardarci  con gli occhi degli altri” ha detto Stefano Boeri, presidente della Triennale. Un modo per dire no a tutto quello che è aggressività, disprezzo per il diverso, ma anche incapacità di rivelare i propri sentimenti. Di cui ha parlato Mapi Danna, che ha fatto una professione dei suoi Love books, capaci di trasformare timidi racconti di chi non sa comunicare in messaggi-regalo per gli amati. Certo i cuori ci sono, ma sono quanto di più lontano dal Barbie pensiero. Sono 75, realizzati da artisti e “Dondoleranno come stendardi dappertutto”  spiega Cristina Morozzi, che li ha selezionati.  In ognuno ci sarà un’interpretazione personale del concetto d’amore. Chi ha disegnato i Beatles di All you need is love. Chi ha messo una foto di famiglia, gatti e cani compresi.  Chi un cuore anatomico o un simbolo contro la violenza. Anche i sogni d’amore non mancheranno. E l’opportunità di sognare ci sarà, perché sono previsti grandi letti, all’interno e nel giardino, su cui tutti prenotandosi potranno distendersi e anche passare la notte. A seconda del luogo  e dei gusti, scegliendo  fra la proiezione dei più bei film d’amore  o avere accanto un attore che interpreta un brano, ovviamente d’amore, solo per loro. Oppure diventare per mezz’ora protagonisti di un’installazione-performance. Sempre nel filone interattività e coinvolgimento c’è la Human Library in cui persone con un vissuto interessante si racconteranno a chi ha voglia di ascoltarli. Svariate e ben incorniciate  le installazioni. Come l’anno scorso ci saranno i Liberi matrimoni nel Salone d’Onore. Nessuna limitazione in quanto a sesso, età, religione, numero (previsti anche matrimoni di gruppo) ma allestimenti e abiti ad hoc realizzati  dagli studenti di Naba. Un po’ scontati, ma immancabili, un  corner  tarocchi e uno tatuaggi, workshop ecc. Le sex en rose farà provare particolari stimolazioni al buio,  ma non a luci rosse.   Numerosi gli ospiti. Da La Pina, officiante dei matrimoni, a Morgan, Caterina Caselli, Paola Maugeri, il filosofo Umberto Galimberti, Noemi, Motus Danza (foto in alto), musicisti, scrittori, giornalisti, stilisti, registi, designer, creativi, scienziati ecc. Per info:www.ilfestivaldellamore.it 

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