Fino
a qualche anno fa l'idea di un festival dell'amore avrebbe fatto cariare i
denti a chiunque, superata l'età adolescenziale. E invece ora, dati i tempi in cui intolleranza e odio regolano
i rapporti sociali e nella coppia amore è spesso sinonimo di sopraffazione e
violenza, prende tutto un altro significato. Come hanno ribadito gli organizzatori della seconda edizione, a Milano dal 7 al 9 giugno. Indicativa la scelta della nuova sede, la Triennale,
luogo di culto per design e arte. E poi ovviamente il manifesto e il
programma. “Dobbiamo guardarci con gli occhi degli altri” ha detto Stefano
Boeri, presidente della Triennale. Un modo per dire no a tutto quello che è
aggressività, disprezzo per il diverso, ma anche incapacità di rivelare i propri
sentimenti. Di cui ha parlato Mapi Danna, che ha fatto una professione dei suoi Love books, capaci di trasformare timidi racconti di chi
non sa comunicare in messaggi-regalo per gli amati. Certo i cuori ci sono, ma sono quanto di più lontano dal Barbie pensiero. Sono 75, realizzati da
artisti e “Dondoleranno come stendardi dappertutto” spiega Cristina Morozzi, che li ha
selezionati. In ognuno ci sarà
un’interpretazione personale del concetto d’amore. Chi ha disegnato i Beatles
di All you need is love. Chi ha messo
una foto di famiglia, gatti e cani compresi.
Chi un cuore anatomico o un simbolo contro la violenza. Anche i sogni
d’amore non mancheranno. E l’opportunità di sognare ci sarà, perché sono
previsti grandi letti, all’interno e nel giardino, su cui tutti prenotandosi
potranno distendersi e anche passare la notte. A seconda del luogo e dei gusti, scegliendo fra la proiezione dei più bei film d’amore o avere accanto un attore che interpreta un brano, ovviamente d’amore, solo per loro. Oppure diventare per mezz’ora protagonisti di
un’installazione-performance. Sempre nel filone interattività e coinvolgimento
c’è la Human Library in cui persone con un vissuto interessante si
racconteranno a chi ha voglia di ascoltarli. Svariate e ben incorniciate le installazioni. Come l’anno scorso ci
saranno i Liberi matrimoni nel Salone d’Onore. Nessuna
limitazione in quanto a sesso, età, religione, numero (previsti anche matrimoni
di gruppo) ma allestimenti e abiti ad hoc realizzati dagli studenti di Naba. Un po’ scontati, ma
immancabili, un corner tarocchi e uno tatuaggi, workshop ecc. Le sex en rose farà provare particolari
stimolazioni al buio, ma non a luci
rosse. Numerosi gli ospiti.
Da La Pina, officiante dei matrimoni, a Morgan, Caterina Caselli, Paola Maugeri, il filosofo Umberto Galimberti, Noemi,
Motus Danza (foto in alto), musicisti, scrittori, giornalisti, stilisti, registi, designer,
creativi, scienziati ecc. Per info:www.ilfestivaldellamore.it
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