Nell’ultimo giorno di sfilate milanesi non è facile
dire cosa userà la prossima estate.
E’ più semplice dire cosa non userà. Infatti
la varietà dei materiali proposti è ampia, i colori e le stampe moltissime, i
tagli plurimi, le lunghezze svariate. Invece è comune la tendenza a linee
morbide, avvolgenti, mai costrittive. Così la
collezione della giapponese Chika Kisada al suo debutto in Italia. Ex
ballerina, non solo utilizza i tessuti della danza, dai tulle alle sete, alle organze,
tutte di provenienza nipponica, ma ha rivelato che per provare la vestibilità
di un capo, lo indossa e balla. Convincente la piccola performance alla fine
della sfilata (in basso). Un foulard annodato in vita o al collo,
svolazzante, un abito da figlia dei fiori
con
ruches e volants, pantaloni morbidi un po’ a zampa : gli anni ’60 riecheggiano sulla
passerella di un altro giapponese, Atsushi Nakashima. Anche Ultrachic, per la
prima volta alla Milano Fashion Week con il supporto di Camera della Moda, guarda
agli anni ’60 ma, attraverso un omaggio ai miti del rock, arriva agli anni ’80.
Domina il gusto del contrasto, dell’abbinamento shock. Il giubbotto da atletica
con la gonna di lurex, la camicia a quadri da cow girl con la gonna lunga a
corolla. Paillettes, applicazioni e lamé a sorpresa. La leggerezza è l’elemento
dominante sulla passerella di Jessie, il brand del distretto cinese di Futian a
Shenzen, disegnato dall’italiano Federico Piaggio. Molti spolverini, trench in
organza trasparenti, camicioni in voile a righe, scarpe e borse in pelle
intrecciata effetto pied-de-poule. La vestibilità fluida è il diktat per
l’estate di Eleventy. I capi, senza peso , fluttuano leggeri intorno al corpo. Dalle
giacche sahariane in garza di seta ai giubbini in nappa colorata, dai pantaloni
in doppio cotone jacquard alle gonne plissé soleil(in alto). Il plissé soleil piace
anche ad Angela Testa, designer di Hanita. Per la sua collezione parte da
terra-acqua-aria-fuoco e non solo per la scelta dei colori, ma per ribadire la
sua attenzione all’ambiente. E usa tessuti naturali e poliestere riciclato. Finisce
domani Azzedine Alaia Couture Sculpture nella
sala affrescata dal Tiepolo di Palazzo Clerici. In mostra ventun creazioni dal
1981 al 2017. Più che abiti, sculture da indossare.

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