Si
chiama Lapo, è un labrador. La mattina lo portano a correre in un parco
cittadino. Non è il massimo per lui che sogna i grandi spazi suggestionato
dalle pubblicità in TV, ma sa che è importante per nuove conoscenze e odori
inediti. Appena sguinzagliato, con l'odorato a tutto gas, parte all’impazzata. "E’
arrivato Aldo, quante arie! C'è Zibo, è
un osso duro! Laggiù c'è un
piccoletto nero. Non l'ho mai visto. Il suo padrone non mi piace. Padrone come la mia ce ne sono
poche. Mi lascia fare quello che voglio, mi dà da mangiare piuttosto bene,
sempre uguale, ma in fondo io sono un abitudinario. Ho una stanza tutta per me.
La sera posso guardare la TV. E poi, come ho sentito dire, con Lei c'è
l'imprinting. Ma cosa succede laggiù?
Perché abbaia Hamilton, un setter che piace molto alle femmine? La padrona lo
sta sgridando. Come è severa! Ma lui come fa ad avere così successo. Vado ad
annusarlo e cerco di capire. Anch'io seguo le femmine e le annuso proprio come
fa lui, però con lui quelle si buttano a pancia all'aria e lanciano gridolini
di gioia, con me si rivoltano stizzite. Lei ha sempre paura che mi mordano. Io ho cercato di farle capire
che tra noi si scherza, come dicono gli umani fa parte del nostro rituale. Ma
perché non sono simpatico a Hamilton? Ci terrei tanto a diventare suo amico.
Ogni mattina gli vado incontro, una
volta gli ho ceduto perfino un sasso, ma lui non mi degna di uno sguardo. Lei sostiene che è uno snob, che ci sono anche delle persone che
fanno così. Allora vado da Zibo. Non mi
piace, anzi per dire la verità, mi fa un po' paura. Ho sentito i padroni dire
che è un capo. Solo perché è un pastore
tedesco? Sono finiti i tempi. Si, certo lui è forte, riesce a portare in bocca
legni grossissimi e stamattina ha già fatto la pipì su tutta quella fila di
alberi. Ma se io mi metto di impegno, nel giro di qualche minuto riesco a
coprirgliele tutte le sue pipì. Lei ha finito di leggere il
giornale, ha l'aria nervosa, mi sta chiamando. L'unica è fingere di niente. Si
è fermata a parlare con il padrone di una boxer tigrata di cui non ricordo il
nome. Non mi piace più, mi sono reso conto che fra noi non c'è dialogo. Stanno
parlando di me. La sento con la sua vocetta dire "Lapo non ubbidisce
mai". Non la capisco. Tutta questa fretta per sedersi davanti a un tavolo,
dove non c'è neanche un piattino piccolissimo con del cibo. Ci sono certi
padroni che si mettono in bocca una cosa sottile e bianca che brucia un po'. Io
l'ho provata, è cattivissima. Ma Lei neanche quello. Ora è meglio
che mi avvicini, se no mi fa quel lungo discorso di cui capisco solo "cane
cattivo". Io devo stare con la testa e la coda bassa. Non so bene a cosa
serva, ma so che Lei ci tiene. D'altra parte se non lo faccio, non mi dà il biscotto. Eccomi arrivato
vicino alle sue gambe. Mi mette il guinzaglio. Oh, che bella carezza! Lei è la migliore e poi quando dice "Bravo Lapo", io non
capisco più niente, perdo la testa, non riesco più a tenere ferma la coda. Solo Lei riesce a dirlo così bene".
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