Non si può certo dire che questa Fashion Week manchi di varietà e di sorprese. Da Khrisjoy il direttore creativo Marzia Bellotti, continua il suo viaggio alla scoperta dei quattro elementi. Ora è il fuoco. Così il piumino si colora con pennellate omaggio ai dipinti di Mimmo Rotella, diventa di tweed, si ricopre di paillettes multicolore. Arthur Arbesser, come sempre, stupisce per il modo poetico di guardare il mondo. Questa volta il soggetto è una meravigliosa signora che ai suoi occhi da bambino aveva il più bel negozio di Vienna (foto al centro). L’ha ritrovata dopo tanti anni e da alcuni di quegli oggetti che ora la signora tiene in casa ha creato le stampe per gonne plissé, abiti, camicie. Li propone con i suoi “classici” come le giacche trapuntate laminate, il trench con drappeggio sull’orlo, la maglieria jacquard effetto acquarellato. Niente è scontato.
Eleventy nelle sue collezioni di "classici di nuova generazione" introduce lavorazioni e materiali inediti. Come la pelle di lama per il trench (foto al centro) morbida e sottile, le giacche di shearling rasato, leggerissime ma calde. Intreccia paillettes e lurex con filati preziosi. Debutta con la tuta da sci piumino con inserti in montone. Sempre nelle sue tonalità soft e raffinate. Anche J.Salinas (dove J sta per Jorge)peruviano, per la prima volta a Milano, fa sfilare maglieria con punti e giochi di trafori particolari, camicie con balze, completi in pelle con inserti di maglia. Si chiama non a caso Cosy Sunday e propone un abbigliamento per lei e per lui per week end rilassanti, che significa capi in materiali morbidi (cashmere e seta) e comunque ecosostenibili, con tagli comodi. Chichi Meroni per Arabesque pensa alla natura, all’obbligo di rispettarla, per non esserne sopraffatti. Un pensiero che esprime nei suoi capi, rigidi sul davanti e con fantasia e mossi sul retro. Il tutto in una visione fiabesca con riferimenti anche al Parco Guel di Gaudì. Gianluca Saitto ambienta la sua presentazione al Museo Bagatti Valsecchi, per il quale ha progettato le prossime divise del personale. Molti i riferimenti agli anni Venti del secolo scorso, lustrini, frange, collane, rivisti in colori sgargianti (foto in alto). Anche nell’accessorio non mancano le sorprese, che rivelano un pensiero. A cominciare da Rodo che nella luminosa suite nel nuovo Hotel Casa Baglioni Milan presenta sandali e décolleté con, come tacco, il simbolo dell’infinito in finto legno o metallizzato, o un tacco a cono dorato. O ancora fili di perle su clutch e scarpe coordinate e un animalier riveduto per borsa e scarpa. Anche De Marquet sceglie la vista, quella delle Terrazza Palestro, il ristorante del Centro Svizzero. La collezione si amplia e alla borsa di varie dimensioni con grande logo dorato aggiunge la shopper e le borse in collaborazione con il designer Sung Kim già nei negozi da oggi. Nuova pure la Treasure ben chiusa da zip, “per le milanesi che girano in bicicletta”. Sorpresa significa anche le tradizioni mantenute. Ne è una dimostrazione Il Bisonte, dove ogni pezzo è pensato, progettato, realizzato a 30 km da Firenze. Borse, borsoni, tracolle, zaini e piccoli accessori con tutto il fascino della tradizione, ma perfetti e in linea con i tempi e i ritmi di oggi (foto in basso).
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