OMG: non ha niente a che vedere con
le ONG. Inutile cercare di cosa possano essere iniziali le due lettere che
seguono la O, che in genere sta per Organizzazione(o Organisation). E’ parte di
OMG Van Eyck was there, titolo di un
programma di celebrazioni per Jan Van Eyck, il pittore che ha rivoluzionato la
pittura fiamminga. La frase è quella che l’artista usò come firma per il famoso Ritratto di Giovanni Arnolfini e sua moglie,
dove lui stesso appare nello specchio dietro alla coppia. Ma OMG è anche
l’acronimo di Oh my god che esprime
la meraviglia di fronte ai capolavori. Si tratta della terza puntata di Flemish Masters 2018-2020, dopo le
celebrazioni per Rubens nel 2018 e quelle per Bruegel nel 2019, e avrà come
mostra centrale Van Eyck An Optical
Revolution dal 1° febbraio al 30 aprile 2020, al MSK Museo di Belle arti di
Gent. Qui verrà esposto, dopo il lungo restauro, il suo capolavoro, il Polittico dell’Agnello Mistico,
destinato alla Cattedrale di San Bavone. Altre mostre saranno a Bruges dove Van
Eyck si trasferì giovanissimo, visse e morì, a Mechelen, a Lovanio, a
Bruxelles. Sono previste, tra l’altro, riaperture di luoghi sacri con dipinti
religiosi e svariate esperienze di realtà aumentata, che offrono un’ottima occasione
per visitare le Fiandre. In attesa di vedere le opere del pittore in queste
città, se ne può avere un soddisfacente assaggio
al Palazzo Ducale di Venezia. Qui fino al 1° marzo, nel sontuoso appartamento
del Doge, si tiene la grande mostra Da
Tiziano a Rubens. Capolavori da Anversa e da altre collezioni fiamminghe,
iniziata il 5 settembre. Davvero straordinari i ritratti di Van Eyck, a volte solo studi per un dipinto con gruppo . Si
nota il realismo dell’espressione che racconta tutto del personaggio, come solo
un ottimo fotografo potrebbe riuscire a cogliere. Svariate le opere di Rubens
che vanno dai quadri religiosi e mitologici ai ritratti, ai modelli per
architetture, agli arazzi, fino alle brocche e ai vassoi d’argento. Quasi
sconosciuti, ma di grande valore, i dipinti di Michaelina Wautier, l’Artemisia
Gentileschi dei fiamminghi. E gli still life di Clara Peeters, uno con i formaggi
e l’altro con i pesci, che si potrebbe definire a chilometro zero, perché tutti pescati nel fiume e nel mare vicino. (Nelle foto: un ritratto di Jan Van Eyck che sarà alla mostra di Gent. Uno dei camini dell'Appartamento del Doge).
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