Chissà quanti si chiedono dove la regina Elisabetta
acquisti il guardaroba, da chi si faccia realizzare gli incredibili soprabiti e
i tailleur lilla o giallini, coordinati a cappello e guanti, sempre diversi, ma
uguali da sessant’anni. Si dice che la
scelta di quei colori improbabili sia dettata dalla necessità di emergere tra
la folla, proprio come il bianco nei matrimoni. Anche se, a differenza della
sposa, la regina mai si confonde tra la gente. Pure la borsa è sempre la stessa
da più di mezzo secolo, nera o bianca. Rigida, con due manici, sempre un po’
fuori moda, curiosamente ora è perfetta e in linea con le nuove tendenze. Poco
capace, è coerente con quel fashion trend che vuole le donne di potere (della
moda v.Anna Wintour o Franca Sozzani) con in mano al massimo
una clutch per il
cellulare. La regina, invece, la borsa la porta sempre e con lo stesso contenuto da sessant’anni:
una penna stilografica appartenuta al padre, un fazzoletto di lino bordato di
pizzo Chantilly, una scatola di mentine, pare marca Leone, e cipria e rossetto
tonalità “dolce oleandro di Scozia”. Ovviamente non ha il cellulare, sostituito
da un valletto personale, che le regge la borsa, quando deve firmare un documento
(con la stilografica paterna of course) o tagliare un nastro a
un’inaugurazione.
La borsa, modello Turandot, è di Launer, maison
londinese che produce artigianalmente dieci pezzi al giorno. E’ disponibile in
vari colori tra cui i best seller sono il turchese e il rosso lampone. E ora si
può acquistare o ordinare nella tinta preferita in esclusiva a Milano, al
British Box di Via Melzo.

Nessun commento:
Posta un commento