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Raffaello |
Due Sposalizi
della Vergine a confronto alla Pinacoteca di Brera a Milano, dal
17 marzo al 27 giugno.
Dipinti tra il 1499 e il 1504, uno dal
Perugino l’altro da Raffaello, saranno affiancati nella sala XXIV. Mentre il
capolavoro del primo è un prestito del Musée des Beaux Arts di Caen, dove si
trova dalla fine del 1700, quello del secondo è in questa sede dal 1805. La straordinaria esposizione è importante anche
perché dà il via a un nuovo modo di concepire il museo. “Non più una visione
statica, ma dinamica” ha detto l’assessore alla cultura Filippo Del Corno “Il
modo migliore per sviluppare la funzione del museo”. Le collezioni permanenti
sono sempre state penalizzate dalle
mostre.
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Perugino |
Ecco allora l’idea del dialogo tra i due dipinti,
completato da un terzo Sposalizio di
Jean Baptiste Wicar del 1825. Opera
minore e molto discussa,era stata commissionata per sostituire il
dipinto di Perugino sull’altare della
cappella nel Duomo di Perugia, dove è conservata la reliquia dell’anello
nuziale della Vergine. I dialoghi continueranno il 16 giugno con il Cristo Morto di Mantegna messo a
confronto con quello di Annibale Carracci, ora a Stoccarda. La neonata interpretazione di
museo non si ferma ai dialoghi, ma prosegue nell’allestimento di tre sale di
Brera. Il nuovo direttore generale della Pinacoteca, James M. Bradburne, parla
di rivoluzione copernicana, in cui il visitatore è messo al centro della scena. Diversa illuminazione,
ma soprattutto didascalie posizionate sotto l’opera, brevi e leggibili da tre
metri di distanza, dida laterali con informazioni che gli adulti possono usare per
spiegare l’opera ai bambini e un commento d’autore, per dare l’idea di una
lettura con occhi diversi. Era stato interpellato Umberto Eco, che per motivi
di salute non ha aderito, ma sono già nel progetto Ingrid Rowland, specialista
nel raccontare l’arte antica e lo scrittore
Premio Nobel Orhan Pamuk. Nell’ottica anche il concerto alla
presentazione degli Sposalizi del pianista Clive Britton: l’ ouverture
ispirata all’opera di Raffaello, di una composizione di Liszt, redatta dopo un
viaggio in Italia. Per saperne di più sulla non-mostra Raffaello-Perugino il
non-catalogo edito da Skira.
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